Il terrore vero di un finto terremoto

I terremoti possono non fare più paura. Un futuro in cui gli studi della Fisica e della Geologia possono portare immediati e concreti risultati è proprio questo. Lo mostra con grande efficacia la mostra sui terremoti del Festival della Scienza, una delle poche che quest'anno è stata allestita presso i Magazzini del Cotone con il patrocinio della Protezione Civile. Per i più piccoli l'esperienza più interessante è senz'altro quella della stanza sismica, altresì detta «simulatore di terremoti»: una piattaforma rialzata, che rappresenta una stanza di un’abitazione, viene messa in movimento con varie scosse, a riprodurre un terremoto dell'intensità di quello dell'Aquila.
La simulazione è effettuata a tre riprese: la prima come se ci si trovasse in una abitazione al primo piano; la seconda nelle stesse condizioni ma al quinto piano (e bisogna reggersi alle maniglie di sicurezza per non cadere, mentre la roba casca dagli scaffali) e infine l'ultima trovandosi al quinto piano, ma di una casa anti-sismica. Questa volta la scossa si avverte, ma è decisamente più lieve. Come infatti spiegano successivamente gli animatori mostrando dal vivo e illustrando i moderni componenti anti-sismici adottati in edilizia, la scossa può essere attutita fino ai 9/10 della sua intensità, riducendo così enormemente i suoi effetti devastanti. Un modellino in scala ridotta simula altri terremoti questa volta per grattacieli e ponti stradali: chi osserva può subito notare senza il bisogno di grandi spiegazioni il diverso comportamento degli edifici tradizionali da quelli di ultima generazione anti-sismici dotati di isolatori, controventi e dispositivi di ri-centraggio della casa.


A conclusione della mostra, su un pannello sono illustrate le soluzioni che sono state adottate in Abruzzo in questi ultimi mesi durante il piano di ricostruzione Case (acronimo che sta per Complessi antisismici sostenibili ed ecocompatibili). Il titolo della mostra vale più di tante altre parole di commento: ecco «Il futuro tra passato e innovazione».

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