Il Terzo polo ha scelto Tabacci

(...) all’indomani del no di Gabriele Albertini a sfidare il sindaco, Letizia Moratti. Tabacci non aveva mai nascosto di preferire soluzioni più occhieggianti a sinistra, o meglio a quella parte del mondo cattolico che non si sente rappresentato da opzioni radicali come quella di Pisapia. Il nome che aveva proposto e caldeggiato è quello di Roberto Mazzotta, ex presidente di cariplo e Banca popolare di Milano. La decisione finale sembra invece che sia caduta direttamente su di lui.
La scelta di Tabacci indebolisce ulteriormente un terzo polo già in difficoltà. Il candidato del Fli, Manfredi Palmeri, si trova a dover cedere il passo davanti a un nome che ha caratteristiche assai diverse dalle sue. Un politico consumato (Tabacci è nato nel 1946) al posto del giovane presidente del consiglio comunale classe 1974. Inoltre, un esponente cattolico invece che un liberal come Palmeri. Difficile immaginare un ex azzurro in campagna elettorale per Tabacci.


Discorso simile anche per l’Udc milanese, che a Palazzo Marino è stabilmente radicata in una tradizione di alleanza con il centrodestra più che in una sintonia con le posizioni di Pd e centrosinistra.
Oltre tutto, e non è un dettaglio facile da mandar giù per gli altri aspiranti candidati, alle comunali 2006 Bruno Tabacci non era riuscito nemmeno a essere eletto. A soffiargli il posto Pasquale Salvatore.

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