Cavallo, capretto o maiale? Dipende dai gusti, certo, ma quando si tratta di teste di animali utilizzate come macabre intimidazioni, la gastronomia non conta. E se ne Il Padrino il protagonista si svegliava con una testa di cavallo nel letto, a Rino Foschi, direttore sportivo del Palermo, è toccato il capretto anche se Pasqua è lontana. Tornato a Cesena per il Natale, tra i regali ha trovato una testa di capretto insanguinata, davanti alla quale la moglie Pia è svenuta. «È stato un Natale amaro - il commento del ds rosanero -. Io penso sia lo scherzo di un cretino, non fateci un film. A Palermo (da dove è stato inviato il pacco il 22 dicembre, ndr) mi sento protetto».
Non la pensano così i poliziotti, per i quali il gesto è riconducibile alla decisione di ridurre i biglietti omaggio. «Purtroppo facciamo un lavoro - ha concluso il 60 enne dirigente - in cui possiamo scontentare molte persone; forse sono antipatico a qualcuno».
Unanimi condanne al gesto. Il presidente del club Maurizio Zamparini, la leader dellUnione Rita Borsellino, il sindaco di Palermo Diego Cammarata, il presidente della provincia Francesco Musotto e il presidente della regione Sicilia, Salvatore Cuffaro, hanno manifestato la loro solidarietà.
Non è la prima volta che personaggi del mondo del calcio ricevono minacce. Sui campi di Avellino e Carrarese furono piantate croci per tutti i giocatori, a Firenze furono spaccate le vetrine dei cinema di Cecchi Gori.
La testa di un capretto nel pacco di Natale
Il macabro regalo al ds del Palermo Foschi. La moglie lo apre e sviene. La polizia: ritorsione per la riduzione dei biglietti omaggio
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