Tettamanzi, l’ultima Via Crucis nel giorno del suo compleanno

La Via Crucis del cardinale partirà stasera dalla chiesa di san Fedele, casa dei gesuiti milanesi, e si concluderà in piazza Duomo. È una data speciale, questo 14 marzo, e non solo perché è il primo lunedì di Quaresima, destinato all’imposizione delle Ceneri che avverrà in cattedrale alla fine della processione: «Ricordati che sei polvere e in polvere tornerai».
Oggi è il compleanno dell’arcivescovo Dionigi Tettamanzi e i suoi settentasette anni sono un traguardo importante nella vita del cardinale e della diocesi. «Tanti auguri, arcivescovo!» lo saluta Avvenire nelle pagine di Milano Sette. Oggi scadono anche i due anni di proroga concessi dal Papa come segno di speciale attenzione verso il vescovo di Milano che, a settantacinque anni, come prevede il diritto canonico, aveva presentato la sua lettera di rinuncia all’incarico. Due anni e donec aliter provideatur, finché non si provveda altrimenti, recita la formula. Adesso, allo scadere dei ventiquattro mesi, sono state aperte le procedure di consultazione per avviare la successione.
«Resterò tutto il tempo che Dio mi concede» ha detto il cardinale quando il nunzio apostolico in Italia, monsignor Giuseppe Bertello, ha avviato la raccolta di pareri tra i vescovi (e anche tra alcuni laici) su chi potrebbe essere il nuovo arcivescovo di Milano. C’è chi si aspetta una nomina da un momento all’altro, ma molti ritengono possibile che il successore del cardinal Tettamanzi sia designato durante l’estate, così da potersi insediare in autunno: l’agenda dell’arcivescovo è ricca di impegni fino ad agosto. D’altra parte, una decisione rapida è attesa per organizzare al meglio l’incontro mondiale delle Famiglie, che si svolgerà a Milano a giugno del 2012.
Il cardinale ha appuntamenti importanti anche per la Quaresima, che questa sera sarà celebrata con una solennità tutta speciale. Negli anni scorsi l’arcivescovo aveva seguito la Croce nelle vie e nei quartieri della periferia milanese, quest’anno invece ha scelto il centro di Milano. Un percorso di appena ottocento metri eppure ricco di luoghi simbolo della vita della città. Si legge nelle pagine milanesi di Avvenire, il quotidiano della Cei, che come san Carlo Borromeo in un tempo difficile «volle portare la croce per le vie della città per mostrare al popolo l’amore di Dio al quale affidarsi e nel quale riporre speranza, con la stessa croce si attraversano ancora le strade del centro di Milano che però ora sono i luoghi della finanza, della politica (Palazzo Marino), della moda».
La processione partirà alle 20 e 45 dalla chiesa di san Fedele, luogo simbolo della tradizione ambrosiana e dei gesuiti milanesi, che hanno dato a Milano come vescovo Carlo Maria Martini. In San Fedele, a fianco del cardinal Martini, ha esordito nella lectio divina un giovanissimo Gianfranco Ravasi: le sue catechesi di Quaresima e di Avvento sono state recentemente riproposte da Radio Maria. Il cardinal Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, è uno dei candidati il cui nome ricorre più di frequente per il dopo Tettamanzi.
La Via Crucis del cardinal Tettamanzi percorrerà piazza della Scala, passando così davanti al Piermarini e sotto Palazzo Marino, sede del Comune, poi lungo via Case Rotte transiterà davanti a largo Mattioli, uno dei luoghi chiave della finanza italiana e ancora via monsignor Catena e piazza Meda, via San Paolo e corso Vittorio Emanuele per concludersi in Duomo dove i fedeli potranno ricevere le ceneri.
Processione con tanto di baldacchino e soprattutto con la Croce che San Carlo Borromeo portò in processione per chiedere la fine della peste a Milano, e all’interno della Croce del Borromeo (solitamente custodita a Trezzo d’Adda) la reliquia del Sacro Chiodo, che si trova sotto la volta del Duomo. Un saluto pieno di solennità alla città di cui il cardinal Tettamanzi è arcivescovo dall’11 luglio del 2002.
Impossibile non parlare di colui che sarà scelto dal Papa per succedergli sulla cattedra di Ambrogio. I nomi più importanti restano quelli che si rincorrono ormai da tempo: accanto al cardinal Ravasi (68 anni), il patriarca di Venezia, Angelo Scola (69 anni), molto vicino al Papa e al quale nei giorni scorsi è stato affidato sull’Osservatore romano, il quotidiano della Santa Sede, un intervento sull’insegnamento di papa Giovanni Paolo II, la cui beatificazione sarà celebrata il primo maggio a Roma.
Sembrano in ascesa le quotazioni di monsignor Gianni Ambrosio (67 anni), vescovo di Piacenza e teologo, di origini vercellesi, già assistente ecclesiastico dell’Università cattolica, assai apprezzato Oltretevere sia per la cura dei sacerdoti sia per la pastorale dei fedeli.
È a tutti chiaro, comunque, che sarà il Papa a dire l’ultima parola, che potrebbe essere molto diversa da quella attesa dai più durante le consultazioni. Il Santo Padre potrebbe compiere una scelta a sorpresa che ripete quel che è accaduto a Torino, dove le previsioni della vigilia sono state capovolte dalla nomina di monsignor Cesare Nosiglia, 66 anni, alla guida della diocesi. Non mancano i possibili candidati proposti all’attenzione della Congregazione dei Vescovi, così come gli outsider.

Tra i nomi eccone alcuni: l’arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte (61 anni), teologo apprezzato da Papa Benedetto XVI, il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi (59 anni), il giovanissimo custode di Terrasanta, padre Pierbattista Pizzaballa (46 anni). Ma oggi è il giorno del cardinal Tettamanzi.

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