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An tira dritto: «No a Aem-Asm»

Muro contro muro. Nessun passo indietro di An per nulla intenzionata a dare il via libera all’incorporazione di Amsa (la società milanese dei rifiuti) in Aem (quella dell’energia) e alla loro fusione con la omologa bresciana Asm. Almeno seguendo la rotta tracciata dal sindaco Letizia Moratti. «Il centrosinistra - ribadisce la linea dura il presidente della federazione cittadina di An e vicepresidente di Amsa Umberto Maerna - non ha colto neppure in minima parte le nostre riserve. Non è mai stata una questione di poltrone, le abbiamo rifiutate a priori». Parole confermate dalla Moratti che smentisce «qualunque ipotesi di indicazione da parte di An di nominativi per il ruolo di capo azienda». Né poltrone, né gioco al rialzo, né tantomeno «populismo tariffario» assicura Ignazio La Russa. «Il problema - spiega Maerna - resta quello di un’operazione i cui benefici finanziari e degli investitori superano quelli dei milanesi. Interessi e ragioni che per An vengono prima delle valutazioni di ordine finanziario». A cominciare dalla governance, una volta che Amsa sparirà nella nuova società. «Auspichiamo che la responsabilità dei servizi ambientali non sia in capo a Brescia che in tal modo potrà decidere le tariffe da applicare a Milano». Ieri An a rapporto dal neo coordinatore regionale Massimo Corsaro. Il leghista Matteo Salvini, intanto, annuncia che «la Lega non ci sarà» venerdì al vertice di tutta la Cdl con la Moratti.

«Fino a quando intorno al tavolo c’è un partito come An che si mette di traverso per difendere qualche poltrona che ha in Amsa - attacca - noi non parteciperemo». La Moratti porterà le delibere in consiglio giovedì prossimo. Alta tensione.

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