Tivoli fa la festa al «pizzutello», un’uva nostrana e inconfondibile

In questo weekend si festeggia a Tivoli un’uva dal nome e dalle caratteristiche inconfondibili: il «Pizzutello». Una grande esposizione e distribuzione dell’uva caratterizzerà l’edizione numero 59 della sagra, unitamente a una mostra fotografica e a visite guidate. La prima sagra del pizzutello e delle uve pregiate si tenne a Tivoli il 2 ottobre del 1845, in occasione della visita di Papa Gregorio XVI. Questa qualità di uva dalle peculiarità uniche, detta anche «uva corna» a causa della caratteristica forma degli acini, è un’uva da tavola di elevata qualità e di eccellente sapore. La celebre Tibur, abitata sin dall’VIII secolo avanti Cristo mantiene molti monumenti tra i più importanti dell’età romana: vanno ricordati i due templi sull’acropoli, gli edifici di culto, come la chiesa romanica di Santa Maria Maggiore, edificata sui ruderi della villa dello storico Sallustio, e quella di San Silvestro, con i magnifici affreschi del 1200 derivati dai mosaici absidali della primitiva basilica vaticana di San Pietro, oltre al duomo di San Lorenzo. Ma la fama di Tivoli è dovuta soprattutto alle sue ville, in particolare Villa d’Este, dal nome del cardinale Ippolito d’Este, governatore della città nel 1550, progettata da Pirro Ligorio.

Le acque dell’Aniene furono convogliate per alimentare le splendide fontane: le Cento Fontane, la fontana del Bicchierone, quelle dell’Organo (organo idraulico ancora funzionante), dell’Ovato e dei Draghi. Un tripudio di giochi in cui natura ed artificio intrecciano sottili dialoghi, esempio di architettura dei giardini tra i più belli d’Italia.

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