Marianna Bartoccelli
da Roma
LAnm parte subito allattacco. Del vecchio governo e delle riforme sulla giustizia firmate Castelli. LAssociazione nazionale dei magistrati fissa i propri obiettivi e pone le sue condizioni al nuovo governo, programmando una manifestazione nazionale per il 10 giugno. Pronta a presentare al prossimo ministro di giustizia (Amato, Parisi o chi?) le sue richieste, e soprattutto a ribadire il suo no alle leggi varate in questi ultimi anni dal governo Berlusconi e dal ministro Castelli. Con il quale lAnm ha sempre avuto scontro aperto. Parla di «eredità fallimentare» e chiede che il nuovo ministro non accetti nulla di quanto fatto. «Dallordinamento giudiziario, allo stato della giurisdizione penale e assetto giustizia civile e soprattutto tutto ciò che riguarda lassetto della magistratura, tutto va rivisto» - ribadisce Nello Rossi, segretario dellAssociazione nazionale dei magistrati.
Il parlamentino delle toghe andrà alla manifestazione con un obiettivo preciso: chiedere labrogazione della riforma dellordinamento giudiziario per portare a termine «in tempi brevi una vera riforma». «Attendiamo un interlocutore ragionevole - ha detto Rossi - ne abbiamo tutto il diritto». E «allinterlocutore ragionevole», lanciano la loro parola dordine: «Non accettare leredità del passato governo, e comunque non accettarla senza beneficio di inventario».
Lassemblea è stata proposta dai vertici dellAnm, il presidente Giuseppe Gennaro e il segretario Rossi, a ridosso delle date in cui entreranno in vigore i decreti legislativi che riformano lufficio del pm e la giustizia disciplinare (il 18 e 19 giugno). Altre due le date che lAnm ritiene vadano bloccate: quella del 28 luglio quando dovrebbe diventare operativo il decreto sullaccesso ai concorsi in magistratura e quella del 27 ottobre quando maturerà il termine entro il quale esercitare lopzione sulla separazione delle carriere.
«Occorre consentire a noi tutti di manifestare il dissenso e di ribadire la nostra ferma contrarietà alle riforme realizzate, senza che sorga il dubbio di alcuna soluzione pattizzia», ha detto Gennaro.
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