Torino dice sì all’invasione dei ciclisti (tutti nudi)

Ma dove vai se l’inglese non lo sai? Parole sante! (tradotto: How right you are!). Senza un minimo di rudimenti lessicali british, infatti, si rischiano figuracce. A tutti i livelli. Se poi all’ignoranza linguistica si aggiungono procedure burocratiche con tanto di moduli, la frittata è completa. Risultato: il Comune di Torino pensa di autorizzare un innocuo raduno ciclistico e invece si ritroverà dinanzi a centinaia di ciclisti rigorosamente nudi. Insomma, il Comune aveva detto sì - senza saperlo - a una manifestazione di ciclonudisti. Roba imbarazzante.
La storia della pedalata in versione adamitica è stata svelata dal sito del quotidiano La Stampa che ha corredato l’articolo con una foto che è tutto un programma. Eppure sul modulo gli organizzatori l’avevano scritto a chiare lettere: «manifestazione di ciclonudisti». Peccato che fosse scritto inglese. Così il travet municipale, pensando alla solita biciclettata in famiglia, ha firmato. Mai poteva immaginare che domani si troverà dinanzi a un gruppone in volata che, dell’abbigliamento del ciclista-modello, aveva solo caschetto e scarpe. Tutto il resto (ma tutto tutto...) era invece in bella (?) vista, nonostante il fastidio del sellino tra le natiche in versione nature. Pazzi sadomaso? Macché, si tratta di quegli zuzzerelloni del «World Naked Bike Ride», la «celebre» corsa ciclistica internazionale per nudisti.
Invece nulla: la pratica per autorizzare «Ciclonudista», la manifestazione per pedalatori senza veli di sabato 12 giugno alle 14,30 è andata in porto senza ostacoli. Gli uffici del settore Viabilità hanno concesso il via libera: tra otto giorni qualche centinaio di ciclisti sfilerà per la città senza vestiti.
«Torino come Amsterdam? - si chiede dubbiosa La Stampa -. Potere ai ciclisti e abbasso i tabù? Ieri Palazzo Civico era chiuso, ma già serpeggiavano le prime battutacce e qualche malcelato imbarazzo».
«Io non ne sapevo nulla e poi mica c’è bisogno di chiedere i permessi per una manifestazione ciclistica spontanea...», dice l’assessore alla Viabilità, Maria Grazia Sestero. «Ma questi sono nudi...», le ha fatto notare qualcuno; «Ah, allora mi informo...» ha ribattuto, quasi svenendo.
Tanto è bastato a scatenare una buona dose d’ilarità nel palazzo. Il cattolico Gavino Olmeo - riferisce ancora il sito del quotidiano torinese -, consigliere di Alleanza per l’Italia, la prende sul ridere: «All’inizio avrei voluto vedere chi ha autorizzato la manifestazione in prima fila, con la sua bici, a fare da porta bandiera al corteo dei nudisti.

Ora mi dicono che il permesso è stato concesso senza sapere che avrebbero pedalato nudi, e allora ritiro tutto».
«Tra un po’ dovremo vedere anche le piste ciclabili riservate ai nudisti?», sibila invece il consigliere di Fi-Pdl Ferdinando Ventriglia.
Meglio stendere un velo pietoso. Dove? Possibilmente sul sellino...

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