Torna il ticket al Pronto soccorso anche la Cgil sul piede di guerra

«Le regioni subiscono tre miliardi di tagli, quasi due miliardi nel patto di stabilità, più una cifra indefinita sul personale, in tutto sono circa sei miliardi». Roberto Formigoni fa i conti della Sanità: «sono di quattro miliardi i tagli per i Comuni, solo tre miliardi per lo Stato», afferma ancora il presidente lombardo precisando che «si tratta di voci che ricadono sui cittadini». Rischio? Che si debbano far pagare i servizi ai cittadini.
Risultato della Finanziaria «bocciata» pure da Altroconsumo perché tocca gli interessi e le scelte dei consumatori. Bocciatura con tanto di voto: un 6 alla misura del ticket sanitario al pronto soccorso per prestazioni non urgenti, «la praticabilità di questa misura è tutta da verificare» sostiene l’associazione. Che da un 4 al ticket sanitario nelle regioni che sforano i tetti di spesa dei farmaci, «perché le colpe degli amministratori devono ricadere sui cittadini? Meglio penalizzare le amministrazioni inadempienti, togliendo o limitando la loro autonomia decisionale e di spesa».

Osservazioni sosttoscritte anche dalla Cgil-sanità che ribadisce «il “no” all’introduzione di ticket su alcune prestazioni sanitarie» e che denuncia come la Finanziaria «non contribuisce al superamento della precarietà negli ospedali milanesi».

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