«Torniamo con il terrorismo ma solo in Tv»

Complotti, trame, indagini, sospetti. D’estate, quando le reti si riempiono di repliche di fiction e film, tra i pochi programmi che cercano di portare qualche nuovo spunto, o almeno di confezionare prodotti freschi, ci sono i «gialli». Cioè quelli che pescano nella storia e nell’attualità per tentare di raccontarla in modo diverso. Sulle reti Mediaset ci pensa Claudio Brachino, direttore di Videonews (la testata che raccoglie i programmi di approfondimento del Biscione) e il suo Top Secret che torna da questa sera su Retequattro in seconda serata ogni lunedì. Sette puntate dedicate al terrorismo nei diversi angoli del mondo. E cioè Al Qaida (tema della puntata di stasera), Ku Klux Klan (il 29), Al Fatah e Hamas (il 6 luglio), Eta-movimento separatista basco (27 luglio), Che Guevara (3 agosto), più due speciali su John John Kennedy (il 20 luglio) e il G8 (il 13).
Direttore, pensa che anche la morte (in un incidente aereo) del figlio dell’ex presidente Usa sia un complotto?
«È una delle teorie. Non facciamo altro che riportarle. Ci sembrava giusto ricordare il giovane Kennedy a dieci anni dalla morte avvenuta il 16 luglio 1999».
Il G8 e il terrorismo...
«La storia ci mostra che c’è un principio di contiguità tra la grandi manifestazioni di protesta e i gruppi antagonisti. È poi recente la notizia degli arresti di persone che preparavano un attentato al vertice dell’Aquila dall’8 al 10 luglio: noi andremo in onda il 13 con una serata dedicata alle Brigate rosse».
Sette puntate che trattano argomenti già visti in televisione: se ne parla in modo diverso?
«Si parte da documentari che hanno la garanzia della Bbc, molto belli e ben fatti. In più manderemo degli approfondimenti filmati di alcuni nostri giornalisti. In studio, con me, Andrea Margelletti, esperto di studi strategici».
Insomma, tanta buona volontà, ma pochi soldi da spendere per grandi reportage.
«I budget sono bassi. E, in questo momento di crisi, ancora di più. Per cui cerchiamo di ottenere buoni risultati, come vedrete in onda, con quello che abbiamo».
C’è ancora un futuro per programmi come «Top Secret»?
«Ogni prodotto ha un suo ciclo di vita, con Top Secret abbiamo cominciato sette anni fa, realizzato cento puntate, di cui dieci in prima serata, con risultati d’ascolto più che buoni. Dopo quest’ultima serie, è venuto il momento di metterlo a riposo per studiare una nuova formula».
Quest’estate non si vedrà «Lucignolo», il programma che andava alla scoperta delle notti folli dei giovani...
«Quella trasmissione era parte integrante di un progetto guidato dall’allora direttore di Studio Aperto Mario Giordano. Ora anch’essa va ripensata».
Quindi tutte le attenzioni puntate su settembre con il cambio di conduzione a Mattino Cinque (resta Brachino, cui si affianca Federica Panicucci), la ripresa di Pomeriggio Cinque e l’avvio di Domenica Cinque...


«Penso che quella di Federica, cui spetta il difficile compito di sostituire Barbara D’Urso, sia una buona scelta. La domenica è una di quelle scommesse molto importanti nella direzione di creare talk che riescano ad amalgamare la cronaca e l’intrattenimento in maniera intelligente».

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