«Total War» e «Runaway»: perché, nei videogame, il sequel regge

Halifax presenta gli ultimi capitoli di due delle saghe di videogiochi di maggior successo di sempre: l'espansione «Sentieri di guerra» di «Empire: Total war» e il terzo capitolo della serie «Runaway»: «A twist of fate»

A poco più di un anno dalla sua uscita - era il 4 marzo del 2009 quando i commercianti europei, con un giorno di ritardo rispetto ai colleghi americani, posizionarono per la prima volta i giochi sugli scaffali - il quinto capitolo di una delle saghe più avvincenti e vincenti (in termini commerciali) di videogiochi di strategia, «Empire: Total War» continua a stupire. Dopo aver introdotto per la prima volta nella fortunata famiglia di «Total War» elementi nuovi come le battaglie navali e le battaglie in tempo reale - quest'ultime una vera rivoluzione concettuale nel mondo dei videogiochi di strategia a turni - i programmatori della Creative Assembly hanno sfornato un'altra chicca, per la gioia dei professionisti delle battaglie da mouse: l'espansione Warpath Campaign - «sentieri di guerra» - distribuita in Italia da Halifax.
I «sentieri di guerra» sono un'espansione - e come tali richiedono la connessione a internet e il possesso del gioco originale - talmente ricca di contenuti e novità da promettere di riaccendere anche nei giocatori più navigati la passione per «Empire: Total War» come se si trovassero di fronte ad un titolo del tutto nuovo. Tantissimi infatti i contenuti aggiuntivi, tra i quali una nuova mappa dettagliata della campagna nordamericana con cinque nuove fazioni Indiane Americane (Uroni, Pueblo, Nazioni delle Pianure, Confederazione Irochese e Cherokee), nuove unità e nuove tecnologie. In altre parole, dopo aver diretto, nei panni delle grandi potenze europee, la conquista dei territori del Nord America, ora il giocatore potrà vestire i panni degli invasi, e ripagare con la stessa moneta i conquistatori visi pallidi. Della serie, quando la strategia incontra un po' di giustizia.
Tutt'altro versante videoludico, ma anche questo distribuito dai ragazzi di Halifax, il terzo capitolo di un'altra serie di giochi culto, la Runaway. Con «Runaway: A Twist of Fate», uscito il 25 marzo scorso, gli sviluppatori spagnoli dei Pendulo Studios ricacciano il celebre protagonista Brian Basco in un mare di guai. Niente di nuovo, considerando che il dover fuggire da situazioni spinose è del resto il motivo stesso di esistere del protagonista di una delle avventure grafiche più longeve del mondo dei videogame (il primo capitolo della serie uscì in Spagna nell 2001 e arrivò in Italia nel 2003); ma come accade per l'espansione di «Empire: Total War», anche quest'ultimo titolo di casa Halifax porta con sé novità radicali. Per la prima volta infatti, nel consueto universo a due dimensioni, si possono vestire i panni, oltre che di Brian Basco, anche della sua ragazza Gina Timmins, oltre che quelli di altri personaggi secondari. Rispetto alle due precedenti avventure poi «Runaway: A twist of fate» è forse un po' più cupo, ma mantiene sempre l'humor surreale tipico della serie.

Squadroni di fan veterani del gioco - ma il titolo è abbordabile anche per i neofiti dei «punta e clicca» - sono dunque chiamati a sbrogliare le improbabili situazioni in Brian e Gina si ritrovano invischiati enigma dopo enigma, con l'aiuto degli oggetti contenuti nell'inventario e grazie alle dritte che via via i personaggi secondari della vicenda, con cui si può peraltro dialogare o interagire, daranno.

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