«È una finale mondiale, ma tranquilli: la vinciamo noi». Lottimismo, e certe esagerazioni da campanile, sono di casa a Trigoria alla vigilia di un derby dalta classifica. Il morale è alto e si vede. Daltronde Totti si è destato, Perrotta macina chilometri e giocate dalta scuola e, ciliegina sulla torta, il navigato Gigi Cagni incorona De Rossi miglior mediano al mondo. Troppa grazia, la stracittadina diventa più importante di una finale di Champions. «Lo vinciamo noi il derby - annuncia il portierone Doni -. Ricordo quello dandata dello scorso anno, quando ho esordito. Riuscimmo solo a pareggiare, ma per me fu una buona gara. Stavolta non ci faremo scappare loccasione». Ma il bello viene quando Doni parla della Champions League, il trofeo dei trofei e dei possibili avversari negli ottavi: «Non ho ancora parlato con i miei compagni sullavversario che vorrei evitare semplicemente perché il derby è più importante di una finale...». Nellattesa che qualcuno spieghi al giovanotto cosa significa alzare quella coppa, è arrivato Perrotta che da buon campione del mondo fa paragoni allaltezza: «Lemozione del derby per me è pari a quella di una finale mondiale. So che come paragone può sembrare un po forte ma per me è così. Quando esco dal tunnel e vedo lo stadio metà biancoceleste e metà giallorosso provo delle sensazioni fortissime».
Il centrocampista ha poi cercato di rassicurare i tifosi sulle condizioni di Totti: «Non credo proprio che giocheremo il derby senza di lui». Sta di fatto che il problema alla caviglia destra permane, il dolore non scompare e Spalletti è in ansia.Totti tiene in ansia Spalletti Perrotta e Doni, gli ottimisti
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