Totti tira la volata agli azzurri «Io ci credo: non ci fermiamo qui»

Il romanista potrebbe fare la seconda punta: «Anche se non ci ho capito nulla». Buffon: «Stiamo attenti: noi italiani siamo imprevedibili». Toni: «Un gol mi servirebbe tanto, ma non so se gioco». Alex: «Il caldo? Ci sarà anche per loro»

nostro inviato a Amburgo
Questione di glutei e non è un eufemismo. Lo spunto arriva dall’infortunio di Perrotta, proprio in quella parte anatomica. «Il gluteo ha risposto bene in questi giorni, domani (oggi, ndr) ci servirebbe...», scherza il romanista. Sapendo bene che la componente fortuna, assente in altre occasioni importanti della nostra nazionale, è una delle variabili fondamentali. Così come la scaramanzia. Di sicuro, il centrocampista giallorosso è pronto anche a giocare sulla fascia: «Non è il mio ruolo, ma se serve… - dice Perrotta, ormai recuperato dopo la botta di sabato scorso con gli Stati Uniti -. Al momento so solo che sarà tutta un’altra partita rispetto a Kaiserslautern. Serve un’altra concentrazione, e ora l’abbiamo».
Un messaggio rassicurante. E sicurezza ostenta anche Francesco Totti. «Se ci credo? Per forza. Non è che siamo pronti, siamo già in partenza», sibila uscendo dallo spogliatoio. E a chi azzarda una domanda sul fatto che possa giocare seconda punta risponde: «Non lo so, non ci ho capito nulla...». Alla rubrica quotidiana sul sito della Diadora affida altre riflessioni. «Ho fiducia nel gruppo, non mancheremo l’obiettivo. Ora non esistono più né i complimenti dopo il Ghana, né le critiche dopo gli Stati Uniti. E non siamo né esaltati, né preoccupati, siamo semplicemente convinti dei nostri mezzi. Ma se è vero che pensiamo di poter battere il nostro avversario, dobbiamo dimostrarlo sul campo».
E chi vuole dimostrare in campo che può essere utile agli azzurri è Luca Toni, ancora a secco nella classifica marcatori, a differenza di altri compagni di reparto come Iaquinta e Gilardino. Anche se il bomber viola esprime perplessità sul suo impiego contro la Repubblica Ceca. «Mi aspetto un gol soprattutto per me stesso, ci tengo molto ma questa volta non so se scenderò in campo. Segnare mi aiuterebbe e aiuterebbe anche i miei compagni di squadra. Le critiche? Quando le cose andranno per il verso giusto e magari farò un gol mi potrò togliere grandi soddisfazioni». A chi gli fa notare che in nazionale l’assetto è diverso rispetto alla Fiorentina, visto che il club gioca solo per lui, Toni ribatte: «Questo non può essere un alibi, perchè ormai da molto tempo giochiamo in questo modo in azzurro e i gol li ho sempre segnati».
Nesta, a differenza dell’amico Totti, è più cauto. Forse è ancora scottato dalle amarezze patite nelle ultime competizioni dagli azzurri e non vuole “digerire” altre cocenti delusioni. «La posta in palio è altissima, è una partita delicata, da dentro o fuori. Sarebbe stato meglio esser già qualificati, ma ce la metteremo tutta». Una difficoltà in più sarà rappresentata dal campo di gioco, forse il peggiore visto negli stadi del mondiale. «È un po’ molle, c’é sabbia, di sicuro è il più brutto di quelli su cui abbiamo giocato finora – conferma il terzino della Juve Zambrotta -. Se la sabbia invoglierà Pavel a “tuffarsi”? No, la mia era una battuta. L’altro giorno ho semplicemente detto: “guai a te se caschi“. Se non ha capito il senso, glielo spiegherò in campo».
L’esterno bianconero, che oggi pomeriggio sarà schierato a destra nell’assetto a quattro di retroguardia, invita a non fare conti. «Il famoso 2-2 di Svezia e Danimarca ci deve servire: non è il caso di fare calcoli, incontreremo una squadra di grandi capacità fisico-atletiche, un po’ come Nedved. Dovremo solo pensare a correre più di loro e a ottenere un risultato positivo». Proprio Zambrotta ha chiesto più equilibrio nel giudicare gli alterni risultati dell’Italia. «Ma in Italia non si può mai stare troppo tranquilli», osserva Gigi Buffon. «Comunque non prendiamo in considerazione l’idea di tornare a casa. Abbiamo due risultati utili su tre, potremmo addirittura perdere e passare. Le assenze fra i cechi? Cambia poco, hanno molti elementi che si inseriscono da dietro. E il portiere Cech è bravo».
Un altro juventino, Alex Del Piero torna sul tema del campo ammettendo che «con quella sabbia si scivola molto, e il terreno difficile sfavorisce più noi che siamo portati al palleggio». Il numero dieci bianconero spiega come «la squadra si sia preparata nella maniera giusta, ho visto tutti molto bene. Il caldo? Mi sembra che ad Amburgo ce ne sia meno, ma comunque sarà un problema per tutte e due. Entrambe siamo formazioni molto tecniche». Iaquinta è tranquillo nonostante la mano fasciata. «Sto bene, il guaio al pollice è meno grave del previsto. Porto il tutore, potrò giocare solo con un bendaggio».


E mentre domani De Rossi conoscerà l’entità della sua squalifica dopo la gomitata rifilata a McBride (in queste ore il centrocampista sarà raggiunto, in rappresentanza del suo club, da Tonino Tempestilli), c’è da segnalare la bizzarra protesta dei tifosi romanisti davanti alla sede della Federcalcio, con uno striscione che recitava: «De Rossi un caso nazionale, Figc di questo calcio sei tu il vero male». Un modo per sottolineare il disaccordo verso la decisione dei vertici federali di non tentare nemmeno una difesa del calciatore.

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