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Travaglio tiene la poltrona Scrive a Santoro e dice: "Nessuno mi ospiterebbe"

Spiazzato dalla risposta di Santoro alla sua lettera ("se te ne vai niente drammi") Travaglio s'inventa una controreplica: resto al mio posto, altrimenti sarebbe darla vinta a certa gente

Travaglio tiene la poltrona 
Scrive a Santoro e dice: 
"Nessuno mi ospiterebbe"

Milano - Non si è ancora spenta l'eco delle polemiche dell'ultima puntata di Annozero, quando Marco Travaglio è andato su tutte le furie perché si è sentito punto nell'onore da un paio di frasi di due sue colleghi, Nicola Porro e Maurizio Belpietro. Travaglio si è lamentato a voce alta dicendo a Santoro di essere disposto ad andarsene, se non adeguatamente difeso durante la trasmissione. Oggi il conduttore di Annozero replica al suo più fidato collaboratore. E volano bottiglie. In seno metaforico, ovviamente. La risposta di Santoro arriva dalle colonne de Il Fatto, il quotidiano diretto da Padellaro, su cui Travaglio scrive. Ne nasce un minuetto in cui i due litigano o, forse, fanno finta di litigare.

La replica di Santoro "Vivrei una tua decisione di prendere le distanze da Annozero con grande amarezza, ma non per ragioni personali", afferma il conduttore in una lettera aperta pubblicata dal Fatto. "Non sarebbe tuttavia una tragedia o una catastrofe irreparabile". Santoro critica Travaglio per la performance dell’ultima trasmissione: "Hai saputo schivare e anche incassare molti colpi bassi ma questa volta è bastata una banalissima insinuazione di Porro (e non un’aggressione squadristica) per farti perdere il lume della ragione. Hai frequentato un sottufficiale dell’Antimafia prima che venisse condannato per favoreggiamento. Scusa, qual è il problema morale?".

Botta e risposta Il conduttore difende la propria linea e afferma: "Se la televisione è perfino peggiorata non è solo colpa di Berlusconi e dei suoi trombettieri ma di chi avrebbe dovuto contrastarlo e anche di quelli che scelgono di battersi pensando di essere gli unici a farlo con coerenza". Ribatte Travaglio: "L’altra sera la militarizzazione del fronte berlusconiano ha segnato un altro scatto in avanti e io, forse stanco e nervoso per conto mio, ho reagisto in quel modo". Ammette l’opinionista di Annozero: "Non nutro la tua stessa fiducia nel pubblico che saprebbe tutto e riuscirebbe da solo a distinguere ciò che è vero da ciò che è falso. Quando milioni di persone sentoro dire che frequento mafiosi, penso che una parte di esse si aspetti una reazione proporzionata alla gravità dell’accusa, e se la reazione non arriva si fanno l’idea che qualcosa di vero ci sia". Travaglio ribadisce che per ribattere alle accuse "occorrerebbe del tempo per rispondere", e aggiunge: "Quel tempo non te lo posso chiedere perché, nella partita di Annozero, sarei costretto a giocarne un’altra, privata".

Travaglio: lasciare sarebbe sconfitta Il minuetto tra i due non finisce qui. Travaglio ha altre cose da dire: "A Santoro non attribuisco responsabilità, è un giornalista liberale e tollerante che cerca di gestire in qualche modo la situazione: ma non può fare nulla. Se non invitasse i giornalisti di Berlusconi sarebbe un fuorilegge, se togliesse loro la parola sarebbe illiberale". In un'intervista pubblicata sul numero di marzo del mensile free press Pocket Travaglio parla anche del suo eventuale ritiro: "Sarebbe un darla vinta a questi personaggi e al loro padrone. Ci vorrebbe un qualche sistema per sanzionare chi, anziché dibattere del tema della puntata, divaga, diffama: magari un cartellino giallo, le luci che si spengono, una sirena che suona", dice ancora il giornalista.

Nessuno mi ospiterebbe "Nessuna trasmissione, a parte Annozero - aggiunge Travaglio - mi ospiterebbe. Santoro e il sottoscritto sono in onda grazie a un miracolo, ossia la sentenza del Tribunale del lavoro di Roma che ha ordinato la messa in onda. E in ogni caso non me ne fregherebbe nulla di andare a parlare in trasmissioni con un format come quello di Floris o Vespa, che si fonda solo sulla presenza dei politici.

Annozero è un caso a parte perché è centrato sull'inchiesta, i politici sono superflui: fosse per me, non li inviterei proprio".

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