(...) voler ignorare. Sono vittime appartenenti alla Guardia Nazionale Repubblicana, alle Brigate Nere, allEsercito, alla Marina, allAeronautica, alle Forze dellordine e tanti, tanti civili, uomini e donne, caduti per la causa della Repubblica Sociale Italiana.
«Quando da ragazzino vedevo le lapidi con i nomi dei partigiani - spiega Pierfranco Malfettani - cercavo anche persone che non cerano. Eppure erano morte in quegli anni di guerra. Allora mi chiedevo perché nessuno si voleva ricordare di loro. Poi ho cominciato, spinto da una puntigliosa curiosità, ad annotare nomi, partendo da lontani parenti, conoscenti, antichi vicini di casa, ricostruendo piano piano una storia che era stata fino ad allora ignorata. Oggi ne faccio una questione di giustizia, non politica o ideologica, solo di giustizia. Stiamo parlando di morti, tutti figli della stessa nazione ed è giusto che siano in qualche modo ricordati».
Man mano che lagenda si arricchiva di nomi, fatti e documenti, il lavoro di Malfettanti ripercorreva in ambito locale la strada compiuta da Fra Ginepro da Pompeiana, cappellano militare fascista, che negli anni 50 redasse il suo «Martirologio italico», registrando decine di migliaia di morti in tutta Italia. O ancora trovava ispirazione nellopera dellex senatore del Movimento sociale italiano Giorgio Pisanò, autore di «Storia della guerra civile in Italia» e «Gli ultimi in grigioverde».
«Io sono di Pontedecimo e mi sono concentrato sui caduti in Val Polcevera. Era inevitabile che prima o poi incrociassi questi nuovi amici, Tuo e Viale, appassionati come me e che unissimo le nostre forze per rendere la ricerca più completa. Recentemente leffetto Pansa (autore del libro Il sangue dei vinti) ci ha ulteriormente stimolato ad andare avanti».
Un lavoro iniziato negli anni 80, che ha portato alla pubblicazione di tre libri, ormai esauriti, che oggi vengono ripresi in questo ultimo volume completato dallelenco dei genovesi morti al di fuori della provincia, alcuni anche allestero.
Il libro, edito da Tradizione, costa 70 euro e si trova in vendita presso la «Fiera del libro» in via XX Settembre. Ma chi è interessato a questopera? «Le persone come me - spiega Malfettanti- che vogliono conoscere la verità. Poi tutti quelli che in quegli anni terribili hanno perso un amico, un parente, un commilitone.
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