Trenta giorni di big in concerto E l’Arena diventa New Orleans

Si intitola «Jazz & Arena» perché la manifestazione si svolge nell’Arena Civica dal 7 luglio al 7 agosto; oppure Milano Jazzin’ Festival perché è la seconda edizione dell’omonima rassegna curata nel 2007 dall’Assessorato allo sport e al tempo libero del Comune di Milano. Si tratta di 22 concerti, qui sotto elencati in dettaglio, tutti con inizio alle 21.30 e con ingresso da viale Byron 2.
La soddisfazione dei cultori milanesi della musica afro-americana è assai viva: finalmente, essi dicono, dopo la moda del jazz da tempo evidente a Roma, dove sono in cartellone quasi ogni giorno concerti importanti, qualcosa di simile sta accadendo anche a Milano. È appena il caso di ricordare che un tempo la capitale lombarda veniva chiamata la città del jazz o la New Orleans italiana per la quantità e soprattutto per la qualità delle proposte che avevano luogo nei teatri più quotati come il Lirico, il Nazionale, lo Smeraldo e il Teatro dell’Arte, e nel jazz club Il Capolinea. Per la Scala si dovette aspettare la maratona pianistica di Keith Jarrett del 13 febbraio 1995.
E tuttavia i jazzofili fanno osservare, senza tema di peccare di purismo, che malgrado l’insegna del festival dell’Arena, soltanto dieci dei 22 concerti possono fregiarsi del nome della loro musica preferita.
Non sono certamente tali i R.E.M. di Michael Stipe, celebre gruppo di sonorità rock, sebbene l’Umbria Jazz dell’estate 2008 lo abbia invitato per la consueta esigenza un po’ angosciosa di esaurire le cinquemila poltrone dell’Arena Santa Giuliana di Perugia; né lo sono Justice+INRIpley, il duo elettronico parigino e il collettivo torinese punk’n’bass con cui la serie si apre il 7 luglio.
Comunque sia, chi non abbia pregiudizi di «generi» musicali riconosce che il calendario è molto bello dal primo all’ultimo giorno anche indipendentemente dal jazz: basti citare ancora, fra gli altri, i cantanti e chitarristi Lenny Kravitz e Paul Simon (il primo dei due è considerato l'erede di Jimi Hendrix) e la vocalist soul Mavis Staples.


I dieci appuntamenti di «vero jazz» sono affidati nell’ordine a Charles Lloyd Group, Gil Evans Orchestra, Rachelle Ferrell, Stefano Di Battista, Quartetto Gary Burton-Pat Metheny, Trio Brad Mehldau, Roy Ayers, Stefano Bollani, Paolo Fresu, Bireli Lagrene. Scelte pregevoli, non c’è proprio nulla da eccepire.

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