«Troppi graffiti sui palazzi Servono telecamere anti-writer»

Alleanza nazionale invita il sindaco a installare occhi elettronici per cogliere in flagranza i graffitari

I graffiti continuano a far discutere, soprattutto dopo la denuncia di Bros, uno dei più noti writer meneghini beccato con le mani su una bomboletta mercoledì notte mentre eseguiva un murales di dieci metri. Con le discussioni aumenta anche l’esasperazione dei milanesi, stufi di uscire di casa la mattina e di trovare il proprio palazzo ricoperto di scritte e scarabocchi. E stanchi di sentirsi ripetere che Milano è la città più «taggata», leggasi «scarabocchiata» d’Italia. Ecco allora il senatore Giuseppe Valditara tirare fuori dal cilindro una soluzione di forte impatto: telecamere su tutti i palazzi. «Il Comune dovrebbe finanziare l’installazione di telecamere su ogni palazzo della città - rilancia - per cogliere in flagranza i vandali. Sarebbe un ottimo deterrente».
Gli italiani, infatti, sono perfettamente consapevoli dell’importanza del decoro della pulizia della città: il 96,1% degli intervistati, come rileva il sondaggio realizzato da Ferrari Nasi& Grisantelli su un campione di 500 italiani, ritiene di fondamentale importanza il decoro e la pulizia della città, e il suo mantenimento. E non si dica che il decoro è di destra: il 97,4% degli elettori del Pd e il 93% degli elettori della sinistra radicale ritiene che il decoro e la pulizia siano molto importanti. Molto simili le risposte sulle scritte sui muri: l’80,3% degli elettori del Pd le considera inaccettabili contro il 95% degli elettori di Forza Italia e altrettanti di An.
Insomma italiani e milanesi sempre più incattiviti contro i graffittari tanto da chiedere l’inasprimento delle pene, fino al carcere per i recidivi: il 51,6% del campione infatti si dichiara d’accordo. I più favorevoli al carcere, questa volta, sono gli elettori dell’Udc (70,6%), seguiti da quelli di An (59,9%) e di Forza Italia (54,4%). Altro dato rilevante: gli elettori del Pd la pensano come quelli della Lega nella misura del 49%. Le sbarre, quindi, per dirla con Gaber, non sembrano essere né di destra né di sinistra, così come le possibili soluzioni proposte da politici di diversi schieramenti. Nonostante il senatore Giuseppe Valditara (An) sia l’autore di un disegno di legge (luglio 2006) che prevede la perseguibilità d’ufficio per questo reato e un inasprimento della pena, che va dai 10mila euro di multa ai due anni e mezzo di reclusione per i casi più gravi, ritiene, allo stesso tempo, giusto dare più spazi ai writer. «Invito in questo senso il sindaco Moratti a concedere più muri, come cavalcavia e sottopassi per i writer di talento».
Non la pensa così Maurizio Cadeo, assessore di An a Decoro e arredo urbano, impegnato da un anno e mezzo in prima persona, insieme ad Amsa, nella lotta ai graffiti. «Non bisogna neanche esagerare con gli spazi - replica -. Così come credo che quella delle telecamere sia una soluzione improponibile, così come credo che il carcere non sia una misura del tutto applicabile. In italia la certezza della pena non esiste per reati più gravi... Penso però che pretendere la pulizia del palazzo imbrattato offra un doppio vantaggio: viene ripulito il palazzo, e si dà un a lezione al vandalo».

«Chi non è d’accordo nel ritenere inaccettabili le scritte sui muri? Io semplicemente distinguo tra artisti e vandali, come lo stesso Valditara e come il successo della mostra al Pac confermano: per i giovani l’estetica non può essere decisa da un tribunale».

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