Roma

Troppo disattenti i romani al volante: metà degli incidenti frutto di distrazione

La distrazione alla guida è percepita a Roma come il primo fattore di incidentalità stradale. Il 54% dei romani intervistati ritiene la distrazione come una delle principali cause di incidente stradale (esperienza percepita). Il 51% degli intervistati coinvolti in un incidente stradale anche non grave, dichiara che la causa è la distrazione (esperienza reale). Questo è quanto emerge dall’indagine Ipsos1 «Gli italiani al volante. La distrazione alla guida tra realtà e percezione», presentata dalla fondazione Ania per la sicurezza stradale, la onlus delle compagnie di assicurazione, in occasione del lancio della campagna di comunicazione «Pensa a guidare» per sensibilizzare sui pericoli della guida distratta. Nel 2008 sulle strade italiane si sono verificati oltre 3 milioni e mezzo di incidenti e i 2/3 sono stati causati da errate condotte di guida (Fonte: Ania). Un dato impressionante che impone di analizzare al microscopio queste evidenze e iniziare a considerare la guida distratta come uno dei principali rischi per la sicurezza stradale. Secondo la fondazione Ania la guida distratta è un problema tra i meno conosciuti e contrastati nel nostro Paese, poiché è difficilmente misurabile. Dall’indagine Ipsos emerge, infatti, che il 73% dei romani che sono stati coinvolti in un incidente lo riconduce al fattore umano - in particolare alla distrazione (51%) e al mancato rispetto del codice della strada (15%) - considerato la principale causa degli incidenti stradali, seguito dal fattore ambientale (26%) e dalle condizioni del veicolo (8%). Tra le attività più pericolose alla guida i romani indicano l’utilizzo del pc (85%), mangiare o bere (75%), fumare (50%), ma anche parlare con il cellulare (46%), digitare un sms (73%) o comporre un numero telefonico (53%). Nonostante ciò, circa la metà degli intervistati mentre guida parla normalmente con altre persone, un terzo cambia le stazioni della radio, un quarto telefona con il vivavoce e un quinto circa utilizza il navigatore satellitare. Generalmente sono i più giovani, tra i 18 e i 24 anni, a scrivere sms o inserire un cd, mentre cambiare i canali della radio o telefonare è un tipico comportamento delle persone tra i 25 e i 44 anni. Al contrario interagire con il navigatore e leggere il giornale è un comportamento tipico degli autisti over 45. Gesti quotidiani che nascondono un potenziale pericolo. Sono, infatti, in molti a ignorare che i tempi di reazione di chi guida e contemporaneamente utilizza un dispositivo elettronico si riducono del 50% e che la soglia di attenzione si abbassa notevolmente e diventa simile a quella di chi guida con 0,8 g/l di alcol nel sangue. La guida distratta è un’emergenza non solo italiana, se si considera che all’estero questo fenomeno è percepito più di quanto non lo sia nel nostro Paese: negli Stati Uniti una serie di inchieste sui rischi della distrazione al volante sono valse il premio Pulitzer al giornalista Matt Richtel del New York Times. E anche all’estero i numeri sono impressionanti: nel 2008 sulle strade statunitensi sono morte 5.870 persone a causa della guida distratta: il 18% in più rispetto al 2004 e il 30% erano giovani under 30. Le ricerche statunitensi dimostrano che l’uso del telefonino alla guida rappresenta la distrazione più ricorrente.

Sono le persone nella classe di età compresa tra i 30 e i 49 anni a farne maggiormente uso (Fonte: National highway traffic safety administration).

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