Troppo marketing rovina il gusto di andare a vedere le pellicole

Troppo marketing rovina il gusto di andare a vedere le pellicole

Di Batman. Il cavaliere oscuro: il ritorno, in uscita a fine agosto, abbiamo già visto il trailer, il prologo di sei minuti e una serie di clip «piratate» dall’aria molto ufficiale. Aggiungiamo una serie notevole di foto dei protagonisti in costume, soprattutto del cattivone Bane (Tom Hardy) e della bellissima Catwoman (Anne Hathaway). Il regista Christhoper Nolan ha già rilasciato interviste sulla pellicola. Batman, cioè l’attore Christian Bale, anche. La sinossi è da tempo disponibile. Su internet il sito ufficiale offre una montagna di materiale. Un account twitter «anonimo» ha consentito ai fan di svelare in questi mesi altri misteri relativi alla saga. La campagna di marketing virale (il vecchio passaparola aggiornato ai tempi e ai mezzi del web) è stata devastante, e mancano ancora otto mesi all’uscita.
Di The Iron Lady, il biopic su Margaret Thatcher girato da Phyllida Lloyd e in arrivo a fine mese, abbiamo visto: il trailer italiano, quello americano, il full trailer, il teaser trailer, le foto di molte scene, i poster. E abbiamo letto tonnellate di interviste a Meryl Streep in odore di Oscar, seguito le polemiche in Inghilterra alimentate perfino dal primo ministro David Cameron, registrato le opinioni di qualunque tory abbia incontrato Maggie negli ultimi trent’anni.
Di A.C.A.B. (All cops are bastard) di Stefano Sollima, in uscita a fine mese con Pierfrancesco Favino nella parte di un celerino, abbiamo visto il trailer, il clip, alcuni video su Youtube non sappiamo se ufficiali o meno, le foto, la pagina facebook (ufficiale e non), il sito internet. Disponibili anche la sinossi, più le dichiarazioni del regista e degli attori. Favino stesso presenterà una trasmissione radiofonica (Radiodue) intitolata, solo per caso, A.C.A.B. Mi sa che parlerà anche della pellicola. Inizia il 16, va in onda alle 19,50 dal lunedì al venerdì. Questo film, tratto da un romanzo di Carlo Bonini edito da Einaudi, farà discutere, l’abbiamo capito. Tutti giurano che non è un film contro la polizia ma i poliziotti sul web non sembrano d’accordo. Ciò che colpisce non è la polemica, insieme salutare e scontata, ma il fatto che sia iniziata almeno un mese prima dell’uscita nelle sale e che, in qualche modo, faccia pienamente parte della strategia promozionale della pellicola. Insomma, con A.C.A.B.

oltre a sapere già tutto o quasi del film, abbiamo anche già assistito al dibattito seguente. Sorge una domanda da rivolgere agli esperti di marketing: ma al cinema cosa ci andiamo a fare, a vedere le scene di raccordo tra un trailer e l’altro?

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