Lultima truffa lhanno messa a segno in unabitazione alla Romanina. «Si sono presentati come due operatori di una compagnia telefonica - spiega ai poliziotti lanziana derubata della pensione -, mi hanno detto che dovevano controllare le bollette pagate e che cera un ammanco di tre trimestri. Se non trovavo i bollettini pagati ci sarebbe stato il distacco della linea». Maria, 78 anni, si precipita in camera da pranzo. Apre i cassetti della credenza alla ricerca disperata delle vecchie ricevute. Il marito, invalido, rimane sulla poltrona. Il tempo di introdursi in camera da letto e rovistare nel comò che i due balordi arraffano denaro e catenine. Questa non è che lennesima rapina ai danni di persone deboli. In estate, soprattutto nelle grandi città, torna la paura di esser derubati da criminali sempre più agguerriti. Di solito suonano alla porta o al citofono con una scusa. Se durante le feste natalizie è la consegna degli elenchi telefonici il «cavallo di Troia» per entrare in casa, con la bella stagione cambiano i modi. Il risultato, purtroppo, rimane lo stesso: una volta dentro fanno man bassa di soldi e preziosi. Insomma, è allarme nella capitale ma anche sul litorale romano, a Ostia e Acilia in particolare, per le nuove truffe escogitate da banditi a caccia di donne sole, anziani, disabili. «Il trucco più utilizzato - raccontano in Questura - è quello di fingersi assistenti sociali, ma non manca chi cerca ancora di guadagnare qualche bigliettone con il raggiro della moltiplicazione delle banconote o del mega affare da concludere in strada, davanti una banca. Il sistema più verosimile per farsi aprire cancelli e portoni, dunque, è quello di presentarsi come funzionari dei vari istituti previdenziali pubblici. «Siamo dellInps - la frase standard pronunciata al citofono - dovremmo controllare i dati dei nostri assistiti».
Decine le segnalazioni giunte nei vari commissariati di zona, nelle caserme di carabinieri e guardia di finanza. Lennesima, tempo addietro, riguardo una gang di fantomatiche impiegate comunali. È accaduto a Ostia, in via della Paranzella: due giovani donne rapinano una coppia di anziane. Come? Tessere di riconoscimento contraffatte, si dichiarano funzionarie pronte a una consulenza gratuita: «Vi faremo avere delle agevolazioni fiscali e un aumento di pensione» promettono. Le poverette sono appena rincasate dopo aver fatto la spesa al mercato rionale. Probabilmente è lì, fra i banchi di frutta e verdura, che vengono agganciate. La storia prosegue come da copione. Le vecchiette cadono in trappola e, fidandosi ciecamente, le fanno accomodare in salotto. «Sembravano due brave persone, dai modi gentili, curate nel vestire» racconteranno agli agenti. Mentre una delle due impiegate finge di compilare moduli e richieste varie, laltra si allontana per andare in bagno. Basta davvero poco per riempire la borsetta di gioielli e denaro. Una volta scoperte, però, le due si avventano contro le anziane gettandole a terra. Altro pericolo è rappresentato dagli «affari colossali» proposti da uomini in giacca e cravatta, «casualmente» conosciuti in coda allufficio postale o in banca. La tattica di convincimento prevede frasi di questo tipo: «Ho appena investito i miei risparmi in un terreno di campagna destinato a essere urbanizzato. Ce ne sono altri liberi, perché non fa come me e ne acquista uno? Le faccio conoscere il proprietario». Qualcuno utilizza, addirittura, lipnosi.
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