Tunnel antitraffico, Moneta fa la talpa: «Scaviamo»

«Vanno costruiti con i privati in project financing»

Marcello Chirico

Bisogna costruire tutti i tunnel sotterranei che servono per decongestionare il traffico delle nostre città lombarde. L’invito arriva dalla Regione. Per la precisione, dagli uffici dell’assessorato ai trasporti, dove l’assessore Alessandro Moneta è tra i promotori del «partito delle talpe». «Perché - spiega - le strade sotterranee possono rappresentare un’opportunità nuova e una soluzione efficace per le situazioni di criticità legate al traffico delle grandi aree urbane. La Regione è pronta ad avviare in questo senso un tavolo di confronto con tutte le amministrazioni comunali e provinciali interessate a muoversi in questo senso». Quindi ben vengano progetti come quello del tunnel attorno ai Bastioni, oppure di quell’altro che collegherà Garibaldi a Certosa «per il quale - assicura Moneta - mi pare che Palazzo Marino abbia già firmato la convenzione e sia quindi pronto a indire la gara d’appalto».
Va bene assessore, lei invoca più strade sottoterra ma il nodo per poterle costruire è sempre quello: i soldi.
«E risorse pubbliche non ce ne sono. Bisogna rivolgersi ai privati, garantendogli dei ritorni finanziari attraverso i pedaggi, mi sembra più che logico».
La parola chiave mi pare di capire sia sempre quella del project-financing. Salvo poi arenarsi come sta accadendo per BreBeMi.
«Se si studia una formula di lavoro seria, in termini quasi scientifici, problemi a posteriori non se ne dovrebbero creare».
Resta il fatto che, facendo realizzare queste opere ai privati, il cittadino sarà sempre costretto a pagare ticket per potersi muovere in auto in città. Le sembra giusto?
«Usare i tunnel non deve presentarsi come una scelta obbligata, bensì come un’opportunità per chi si deve spostare in città. Sarà lui a scegliere se utilizzarli oppure no».
È chiaro che, quando un automobilista ha a disposizione questa alternativa in genere la sfrutta. Il problema semmai è quello di dover pagare sempre per tutto.
«Già, ma quanto spende attualmente un cittadino viaggiando in superficie? Sia in termini di tempo sia in spese vive, come quella per il carburante consumato nei lunghi incolonnamenti? Secondo me, nel rapporto costi/benefici, gli converrà senz’altro usare i tunnel. Posso farle un esempio? A Lecco, dopo l’apertura del traforo del Monte Barro, la qualità della vita degli automobilisti è migliorata esponenzialmente, così come per tutti coloro che utilizzano quella superstrada per andare la domenica al lago».
Quindi, l’imperativo è uno solo: scavare.
«Certo, ovunque se ne presenti la necessità. Le moderne tecnologie permettono di ottenere utilizzi razionali del sottosuolo e standard di rispetto ambientale molto elevati».
Assessore, oltre a Milano dove bisognerebbe scavare?
«L’identificazione dei luoghi dove farlo non spetta di certo all’assessore, non è un mio compito. Devono essere le amministrazioni a segnalare le proprie esigenze specifiche.

Proprio per questo la Regione offre la propria disponibilità a valutare ogni richiesta e a proporsi ancora una volta come cabina di regia per il superamento delle possibili criticità progettuali e finanziarie. Sindaci e presidenti provinciali interessati si facciano avanti».

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