Turista italiana rapita da Al Qaida nel deserto

Anticipata dalla stampa algerina e poi confermata dal nostro ministero degli Esteri che si è subito attivato, ieri si è diffusa la notizia dell’ennesimo occidentale rapito nel Sahara, catturata mercoledì sera nella zona di Alidem, Algeria sudorientale. Si tratta di Maria Sandra Mariani. Fiorentina, 53 anni, la donna, che ha contattato per l’ultima volta la famiglia quattro giorni fa ed era accompagnata da due guide locali. Dietro il suo sequestro, secondo la polizia algerina che ha arrestato i due e ha già annunciato un’operazione per la liberazione dell’ostaggio, ci sarebbe Al Qaida. Alidena, dove sarebbe stata sequestrata la turista italiana si trova in quella terra di nessuno - un rettangolo che in migliaia di chilometri misura due e mezzo per sei e comprende le sabbie, le piste e le oasi del sud di Algeria e Libia e del nord di Mauritania, Mali, Niger e Ciad - dove da qualche anno opera ben poco disturbata l’organizzazione Aqmi, la mano di Al Qaida nel Maghreb. Nata nel 2007, la Aqmi punta alla nascita di uno Stato islamico e si dedica al sequestro di occidentali, diventato una delle sue principali fonti di finanziamento. Nel febbraio del 2008 rapisce al confine fra Tunisia e Algeria una coppia di turisti austriaci, liberata dopo otto mesi in Mali. Nel dicembre dello stesso anno tocca a un diplomatico canadese e un inviato dell’Onu, sempre canadese, in Niger, liberati dopo qualche mese.


Risale invece al dicembre del 2009 il rapimento in Mauritania dell’italiano Sergio Cicala e della moglie Philomene Kabore, liberati in Mali nell’aprile dell’anno scorso. Da allora altri sequestri finiti tragicamente o non ancora conclusi, fino al 7 gennaio scorso, quando tocca a due francesi rapiti in Niger e uccisi il giorno dopo durante un blitz organizzato per liberarli.

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