Turisti stranieri in calo nella capitale

L’Italia «non può essere un Paese senza politica nazionale del turismo». Ci va duro il sindaco Walter Veltroni nel corso dell’Assemblea di Confesercenti. Lo stesso sindaco sbandiera poi incoraggianti dati sulle presenze turistiche (generali, ma non straniere) nella capitale. Numeri parziali che nascondono l’inquietante certezza: Roma con i suoi monumenti, le chiese, i musei, il Papa è indietro, troppo indietro rispetto all’offerta di altre città europee come Londra, Parigi e persino la grigia ma culturalmente elettrizzante Berlino. E il motivo sta nello scadente pacchetto di offerte della nostra città. «La Francia - ha sottolineato il primo cittadino - investe per la promozione di se stessa, noi abbiamo coriandolizzato gli interventi». Invece l’Italia, che «ha un’immensa ricchezza, meriterebbe di essere promossa e sostenuta.

Possibile - si è chiesto - che nelle graduatorie del turismo scendiamo invece di salire?». Eccole le cifre «in controtendenza». Rispetto allo scorso anno a maggio gli arrivi sono cresciuti del 4 per cento e le presenze del 7 per cento. Inoltre si starebbe allungando la durata media del soggiorno.

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