Andata e ritorno, passando dal ponente: è questo che teme fortemente il capogruppo di Alleanza nazionale in Comune, Gianni Bernabò Brea. E allora chiede lintervento del sindaco per evitare un clamoroso dietrofront delle famiglie nomadi appena allontanate dal campo di via dei Pescatori. Allindirizzo del vertice di Tursi è partita una interrogazione urgente in cui lesponente dellopposizione in consiglio invita ad «approntare opportuni dissuasori o altra forma di interdizione allentrata dellex campo zingari per evitare che qualche famiglia rom cerchi di rientrare in possesso delle aree precedentemente occupate prima dello sgombero, giustamente respinte dai genovesi nei diversi quartieri della città». Al momento, sembra che si siano verificati solo brevi «sopralluoghi», non vere e proprie intrusioni. «Ma è sempre meglio mettere le mani avanti, non si sa mai» spiega Bernabò Brea, che si è adoperato per anni con lobiettivo di «far finire lo scempio igienico-sanitario e sociale, per non parlare dei problemi di sicurezza, dovuti alla presenza alla Foce di un campo rom cosiddetto provvisorio, diventato poi permanente». Finalmente, con lo smantellamento di roulotte, camper, minipiscine abusive (sì, cerano anche quelle, documentate con tanto di fotografie) a due passi dal quartiere fieristico, si pensava che la vergogna fosse definitivamente terminata, anche se si apriva il nuovo fronte della sistemazione dei nuclei rom in alloggi comunali a scapito dei cittadini genovesi in fila da tempo per ottenere una casa popolare.
«A proposito - insiste Bernabò Brea -: mi chiedo quanti appartamenti siano rimasti disponibili per le esigenze abitative di emergenza segnalate dai Servizi sociali, dopo che la giunta comunale ha disposto con fin troppa disinvoltura lassegnazione di case agli zingari. Non vorrei che, per far posto ai rom, restassero a dormire sotto le stelle o sotto i ponti i nostri concittadini onesti e bisognosi. Anche su questo, dunque, attendo assicurazioni e garanzie dal sindaco». Nel frattempo, proseguirà comunque la «vigilanza» alla Foce, dove gli abitanti, ricorda il capogruppo di An, «non sarebbero assolutamente disposti a sopportare un ritorno clandestino degli zingari».
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