Costruttori e importatori sono in fibrillazione. In tutto il mondo regna lincertezza sui futuri trend di vendita. Le case sperano in una ripresa della domanda anche grazie alle misure prese da tutti i governi. Le vendite di auto nel mese di gennaio sono crollate del 32,6% (157mila unità), il risultato peggiore in termini di percentuali dal 1984. In Italia, senza le misure di sostegno approvate venerdì, gli acquisti di automobili avrebbero subito una débâcle nel 2009, rischiando di sprofondare sotto quota 1,8 milioni di unità. Gli operatori del mondo dellauto sperano, ora, che gli incentivi varati dal governo Berlusconi ridiano slancio alla domanda.
Il parco auto italiano è formato da oltre 34 milioni di esemplari, quasi il 50% ha più di dieci anni, molte le auto degli anni Ottanta ancora in circolazione, veicoli indubbiamente ben poco ecologici. Il governo italiano, con il provvedimento di sostegno entrato in vigore, intende incentivare il rinnovo del circolante favorendo, in particolare, i veicoli a basso impatto ambientale.
Ma è tutta lindustria dellauto mondiale ad attraversare uno dei suoi momenti più difficili: la stessa Porsche ha ridotto del 27% (34mila unità) le sue vendite semestrali. La sopravvivenza di General Motors, Ford e Chrysler è minacciata. Ford ha chiuso il 2008 registrando il peggior bilancio della sua storia: la perdita è di 14,6 miliardi di dollari. In gennaio la vendita di auto è caduta negli Usa di oltre il 37%, si riducono le produzioni e si cerca di tagliare i costi. Anche in Giappone crescono le difficoltà: Toyota, da sempre produttrice di profitti, registra perdite pesanti (4 miliardi di dollari nel trimestre da ottobre a dicembre). I manager del gruppo hanno annunciato di rinunciare ai bonus e a parte dello stipendio.
I costruttori, con la loro presenza in molti Paesi cercano di compensare le difficoltà che incontrano in Europa e negli Stati Uniti. La coreana Kia Motors, ha registrato nel 2008 una crescita dell8,4% superando quota un milione e 375mila veicoli. Ma nel mese di gennaio anche il mercato automobilistico coreano ha subito una flessione del 35%, rispetto al primo mese del 2008. Le difficoltà sono globali e sono avvantaggiate le industrie che hanno in fase di lancio nuovi modelli competitivi, con bassi consumi e ridotte emissioni. Si cerca di non arrestare gli investimenti. Kia ha confermato che, come previsto, avvierà a marzo un nuovo polo produttivo negli Stati Uniti, a West Point, in Georgia, che darà lavoro a 2.500 addetti, più 7.500 nell'indotto. Tra i mercati con maggiori prospettive vi è la Cina, dove le vendite della casa di Seul sono già cresciute del 34,2% rispetto allanno precedente. Nuovi modelli, compatti, a basso consumo di carburante, spaziosi, intriganti stanno per essere lanciati.
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