La tv arruola i comici: commenteranno il voto

LondraUna campagna elettorale chiusa con il fiato corto, mentre la corsa al voto diventa sempre più uno spettacolo mediatico. I politici inglesi hanno smesso di parlare ieri notte e adesso, in attesa che domani aprano le urne, la Gran Bretagna si prepara a seguire dal vivo queste elezioni politiche. E mai come questa volta tutti si sono dati da fare per richiamare sull'evento la maggior attenzione possibile. Basti pensare che i risultati finali verranno proiettati, per la prima volta, in tempo reale sul Big Ben di Londra. Grazie a un'iniziativa congiunta delle rete televisive Bbc, Itn e Sky che ha avuto l'appoggio del parlamento, il nome del vincitore delle politiche 2010 verrà annunciato con una scritta sull'orologio più famoso del mondo. E se l'attesa pesa un po' - i risultati finali sono previsti durante le prime ore del mattino di venerdì - ci pensa l'emittente Channel Four a offrire ben quattro ore di intrattenimento mentre lo spoglio dei voti procede. La più spregiudicata delle reti nazionali ha infatti deciso di sorprendere tutti ancora una volta affidando il compito di commentare la lunga notte elettorale a 4 comici ben noti al pubblico inglese. E mentre le altre si dedicheranno ai soliti dibattiti e commenti con analisti ed esperti, sul quarto canale andrà in onda «Channel 4's Alternative Election Night», quattro ore di satira «provocatoria, cerebrale e d'intrattenimento», con personaggi del calibro di Rory Brenner, Charlie Brooker, Jimmi Carr e David Mitchell, impegnati a commentare a braccio notizie e risultati in tempo reale. Un po' come affidare la diretta di Bruno Vespa ad Aldo, Giovanni e Giacomo più Maurizio Crozza.
Ieri intanto i leader dei tre maggiori partiti politici hanno concluso la loro campagna a notte inoltrata senza sapere come andrà a finire questa avventura. Gli ultimi sondaggi continuano a dare per favoriti i conservatori di David Cameron che ieri ha ricevuto l'appoggio ufficiale del quotidiano Financial Times, uno degli endorsement più ambiti per quanto riguarda i media. Negli anni passati il noto quotidiano economico aveva sostenuto i laburisti, ma ora il vento non sembra proprio più soffiare nella direzione giusta per i candidati di Gordon Brown, che conscio di una sconfitta sempre più prevedibile ha già iniziato a coprirsi le spalle preannunciando un suo possibile ritiro dallo scenario politico o almeno dai salotti di rappresentanza di Downing Street.
«Gordon è stato il peggior ministro che la Gran Bretagna abbia mai avuto - ha detto ieri di lui Manis Sood, candidato laburista in un'intervista a un quotidiano locale - guardate le politiche che ha varato e quelle che sta introducendo: sono un disastro totale». Un giudizio senza appello che simboleggia in un certo senso anche lo stato d'animo di buona parte dell'opinione pubblica verso il successore di Blair ancora speranzoso nell'ipotesi di una coalizione di minoranza con i liberaldemocratici in caso di una vittoria risicata dei Tories. Per farlo rimanere temporaneamente in carica il ministro del suo governo Hain ha perfino invitato gli elettori a votare «con la testa e non con il cuore», scegliendo i liberaldemocratici di Nick Clegg nei distretti dove la minaccia conservatrice è più forte.
Ma Gordon come primo ministro "balneare" non va a genio neppure ai possibili nuovi alleati e Cameron è già pronto a sfidare leggi e consuetudini per impedirgli di rimanere a Downing street.

Dopo tredici anni all'opposizione questo è il suo momento e il leader dei conservatori non è disposto a mollare la presa neppure per un attimo anche perché l'esito finale rimane incerto. «Non diamo assolutamente nulla per scontato - ha dichiarato il coordinatore elettorale George Osborne a poche ore dalla chiusura della campagna - combatteremo per convincere ogni singolo elettore ancora indeciso».

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