Tyssilio

Questo santo gallese visse nel VII secolo. Era figlio del re di Powys, Brochwel Ysgythrog. Sua madre era Ardunn, cugina di s. Asaf e s. Daniel. Volendo farsi monaco, Tyssilio si portò nell'abbazia di Meifod sotto la direzione dell'abate Gwyddfarch. Ma il padre, che era contrario, lo richiamò. Tyssilio allora fuggì in una località che in seguito, dal suo nome, si chiamò Ynis Suliau (vedremo perché). Narra il Dizionario dei santi di Alban Butler (Piemme) che dopo sette anni, forse perché il padre era morto, Tyssilio tornò a Meifod. Qui un giorno il vecchio abate manifestò il desiderio di recarsi in pellegrinaggio a Roma. Alla sua età sarebbe stato un viaggio impossibile, perciò Tyssilio, per dissuaderlo, lo portò con sé a passeggiare sulla montagna. Il vecchio abate si stancò ben presto e Tyssilio gli fece presente che andare a Roma sarebbe stato molto peggio. Poi gli disse che avrebbe potuto vedere lo stesso i bei palazzi romani sognandoli. In effetti la spossatezza fece addormentare l'abate e, quando questi si svegliò, narrò di aver sognato i palazzi di Roma. Grato al giovane monaco, rinunciò al viaggio. Quando morì, fu proprio Tyssilio a succedergli. In seguito Tyssilio si recò con alcuni compagni in Bretagna, dove venne chiamato Suliau. Stava fuggendo dalla vedova di suo fratello Iago, Haiarnwedd, che intendeva sposarlo e salire al trono di Powis.

Tyssilio e i compagni si stabilirono in un luogo che fu poi chiamato Saint-Suliac. Quando la cognata morì, i monaci di Meifod mandarono a richiamarlo. Ma ormai Tyssilio aveva messo radici in Bretagna e là rimase fino alla morte.

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