Ucciso il leader anti-Chavez

Julio Soto guidava gli studenti contrari al regime

da Madrid
Crivellato da una ventina di colpi sparati probabilmente da sicari. Così è morto mercoledì Julio Soto, un giovane e conosciuto leader studentesco militante in un partito d'opposizione al governo di Hugo Chávez. L’omicidio ha scatenato ieri proteste studentesche e ha obbligato l'università di Maracaibo a cui apparteneva il giovane a sospendere le lezioni. L'omicidio cade in una tesa campagna elettorale nella quale opposizione e Chavez si disputano a novembre l'elezione dei governatori regionali e dei sindaci.
Secondo la ricostruzione della polizia, Julio Soto, 31 anni, stava viaggiando con quattro amici per le strade di Maracaibo quando due uomini pesantemente armati hanno bloccato la sua jeep - un Chevrolet Blazer - e hanno aperto il fuoco contro di lui. Per gli investigatori il giovane è stato raggiunto da almeno 25 colpi di arma da fuoco che lo hanno ucciso all'istante. Nell'attentato è rimasto ferito ad una gamba anche un amico, Hernán Chirinos.
La militanza del giovane nel Copei Partido Popular, una formazione democristiana oppositrice del governo Chávez, e la modalità di esecuzione hanno alimentato il sospetto che l'omicidio sia opera di sicari a pagamento, anche se la polizia non scarta per ora nessuna pista. Soto era ben conosciuto negli ambienti universitari ed era presidente dell'organizzazione studentesca Fcu dell'università del Zulia, di Maracaibo. Proprio la regione di Zulia, ora governata dall'opposizione, starebbe per passare al chavismo, secondo gli ultimi sondaggi preelettorali.


Il ministro degli Interni e vari politici hanno fatto appello alla calma e a non utilizzare il caso per fini politici, ma il rettore dell'università del Zulia si è visto obbligato a sospendere le lezioni e la polizia è dovuta intervenire a Mérida, dove gli studenti hanno incendiato copertoni e bloccato le strade cittadine. Il segretario giovanile del Copei ha chiesto al governo che si faccia giustizia e che il caso «non venga insabbiato».

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