«Udc anti Moratti? I miei amici sbagliano»

«Fa bene la Moratti a tenere Verga in giunta, ma è una furbizia eccessivamente chiara». Luigi Baruffi, ex coordinatore regionale dell’Udc e oggi esponente dei Pid (Popolari Italia Domani), mette in dubbio la decisione di mantenere in giunta il suo ex amico di partito, Gianni Verga.
Verga è in giunta da sempre. Che cosa è cambiato?
«Mi pare che sia la continuazione di una linea equivoca e sbagliata. Equivoca perché l’Udc tende a stare in maggioranza, e di conseguenza in giunta, per avere più visibilità e per avere la comodità maggiore delle funzioni assessorili ma nel contempo vuole dar vita a un’aggregazione che ha come obiettivo principale, e forse unico, una candidatura alternativa alla Moratti».
Lei conosce bene l’Udc. Pensa che possano cambiare idea?
«Me lo auguro, sarebbe un salvarsi in zona Cesarini da un clamoroso errore, una scelta che farebbe merito. Ma dubito che questo fatto avvenga se non dopo un’operazione traumatica interna all’Udc. Mi sembra evidente invece che con Pezzotta guardino dalla parte opposta».
Vuol dire che secondo lei l’Udc ha già scelto la sinistra?
«Se si continua a dire mai con la Lega e gli alleati della Lega, vuol dire andare a sinistra, anche se per furbizia non si arriva a dire questo. Mi auguro che ci sia un sussulto di quelli che nell’Udc la pensano come noi».
È un invito diretto a Verga?
«So bene che cosa pensa Verga, ma bisogna che qualcuno dentro l’Udc faccia propria questa linea e la interpreti. So che Verga si sente vincolato al centrodestra fino all’ultimo giorno, ma questa scelta è condivisa dagli organi ufficiali del partito? Mi pare che sia giunto il momento di fare chiarezza».
Ha avuto contatti con il sindaco Moratti?
«Non abbiamo avuto contatti con il sindaco, non abbiamo chiesto ancora un incontro, ma lo chiederemo nei prossimi giorni. Questa attesa è legata a una questione di carattere nazionale che riguarda i rapporti tra il Pid e Pdl e centrodestra in generale».
A Milano e in Lombardia non avete già deciso da che parte stare?
«In Lombardia si vota a Milano, in provincia di Pavia e Mantova, in una ventina di comuni al di sopra dei quindicimila abitanti e in tantissimi comuni al di sotto dei quindicimila. L’orientamento emerso nelle riunioni effettuate dal Pid è di ricercare un’alleanza organica con il centrodestra».
Sostegno pieno alla Moratti?
«Do per scontato che non ci siano difficoltà a Milano per un’alleanza con il sindaco Moratti, per la semplice ragione che portiamo voti sia dall’Udc che da provenienze eterogenee. Anzi, le provenienze eterogenee, associazioni, movimenti, liste civiche, ex socialisti, mi sembrano le più interessanti».
Quali richieste ponete al sindaco?
«Chiediamo alla Moratti di condividere il programma. Sembrerà banale ma è la cosa più importante e la più difficile. Su ecopass, mobilità, Expo, andremo agli incontri portando idee e proposte. Non so dire se incontreremo subito un assenso così generale. Sull’Expo servono ulteriori passi avanti».


Che cosa vi differenzia dalla Dc di Rotondi?
«Loro hanno scelto di stare nel Pdl, noi siamo Pid, ovvero un partito autonomo con organismi rappresentativi, che decide di essere alleato al centrodestra. Già da quando eravamo nell’Udc eravamo per un’alleanza più marcata e organica con il Pdl».

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