(...) Il problema di fondo resta: «Utilizzare in modo strumentale e per certi versi feroce l'immagine del Papa - sostiene una nota alla stampa dei Popolari-Udeur - non solo è di pessimo gusto, ma mortifica pesantemente milioni di credenti. Il fatto, inoltre è ancora più grave se si considera che proprio a Genova sono apparse, nei giorni scorsi, le prime oscene ed offensive minacce di morte nei confronti dell'Arcivescovo della città, nonchè presidente della Cei, monsignor Angelo Bagnasco».
Cosa accadrà ora in Liguria? Come intende lUdeur presentare il conto alla Regione che si fa beffe del Papa? Per «invitare tutti, in modo particolare le istituzioni, a una maggiore serietà», Roberta Gasco, consigliere regionale del partito di Mastella, è pronta a «ribadire la necessità di prendere le distanze da queste scelte». Però non vuole «annunciare ordini del giorno o mozioni, ma chiedere chiarimenti, questo sì. Per rispetto del Papa e di monsignor Bagnasco, specie in questo momento».
Già, in questo momento. In questo momento in cui le istituzioni, se proprio lo devono fare, danno la solidarietà allarcivescovo sottovoce, e ancor più di nascosto sibilano che gli attacchi alla Chiesa sono sbagliati, almeno nelle forme. Chi invece ha messo nel mirino larcivescovo di Genova non si fa problemi ad alzare la voce e il livello delle accuse. Linvito del centro sociale Zapata, degli anarchici genovesi più «duri», a imbrattare sempre più i muri della città contro Bagnasco è stato sottoscritto anche dal «Laboratorio Buridda», cioè da quei ragazzi benedetti dal Comune di Genova, che continuano a occupare lex facoltà di via Bertani, rendendo la vita impossibile ai residenti. I ragazzi «bravi», quelli del centro sociale «moderato» promettono «dissenso all'ingerenza della chiesa nei confronti delle istituzioni repubblicane» quando lunedì a Genova arriverà il cardinale Camillo Ruini, predecessore di Bagnasco alla Cei. Per adesso la contestazione è annunciata sotto forma di lenzuola con la scritta «vergogna» che verranno esposte davanti alla Curia.
Latto di accusa del Buridda non è però solo contro la Chiesa. Il centro sociale denuncia apertamente anche i compagni di Rifondazione Comunista. Non è piaciuta infatti lintervista di Giacomo Conti, segretario regionale del Prc, al Corriere della Sera. E così gli attivisti del Buridda si dicono «purtroppo sconcertati» da un politico di sinistra che si sarebbe allineato «con il perbenismo diffuso in tema di libertà di pensiero smentendo peraltro le posizioni storicamente laiche della sinistra».
Fatti che confermano le parole di monsignor Giuseppe Betori, segretario della Cei, che punta lindice contro «un contesto culturale che genera e favorisce espressioni (quelle contro monsignor Bagnasco, ndr) che rifiutiamo». Il brodo di coltura che cè a Genova preoccupa. E non solo la Chiesa.
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