Ufficio postale l’ultimo emporio dell’era virtuale

Libri, bancomat e videogame: allo sportello le raccomandate ormai sono solo un dettaglio

da Milano

Tutti in coda per diventare operatori mobili virtuali. Le più interessate sono le società di grande distribuzione che potranno vendere traffico telefonico, che i clienti potranno mettere direttamente nel carrello del supermercato. L’opportunità fa giustamente gola anche a Poste Italiane che, sul territorio, ha una presenza capillare tramite oltre 14mila uffici postali e, tra raccomandate e francobolli, può riuscire a smerciare anche cellulari e traffico telefonico. E se la Coop dovrebbe cominciare a vendere tra pochi mesi connettività mobile usando la rete di Tim, Poste Italiane, secondo indiscrezioni non confermate da entrambe le società, sta per firmare un analogo contratto con Vodafone.
In realtà la lista degli aspiranti operatori virtuali è molto lunga. Tante sono infatti le aziende che vorrebbero affittare la rete di un operatore mobile e diventare loro stessi gestori telefonici. A spingere sul fronte dell’operatore virtuale c’è anche l’Authority per le telecomunicazioni e l’Unione Europea. In altri Paesi come l’Inghilterra e la Francia gli operatori virtuali sono già attivi da alcuni anni, garantendo maggiore concorrenza nel settore.

Sul fronte del servizio l’operatore virtuale dovrebbe funzionare come un normale gestore telefonico garantendo soprattutto la possibilità di telefonare mentre ancora non si conoscono le caratteristiche dei servizi che potranno essere aggiunti.

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