Ultras napoletani "sequestrano" il treno Il governo: "Pensiamo di vietare le trasferte"

In 1500 senza biglietto assaltano Intercity. E per evitare scontri Trenitalia li porta a Rom. Distrutti i convogli, danni per 500mila euro. Maroni convoca il questore. E Mantovano minaccia: "Ora decideremo se vietare le trasferte"

Ultras napoletani "sequestrano" il treno 
Il governo: "Pensiamo di vietare le trasferte"

Napoli - Fermi tutti, arrivano i tifosi del Napoli. E nella Stazione centrale, divampa il terrore tra le altre migliaia di passeggeri, in attesa di partire con i loro treni. Per 4 ore, un intero convoglio - l'Intercity Plus 520, che da Napoli doveva arrivare a Torino (ma a Roma si è fermato definitivamente, perché durante la corsa è stato devastato dagli ultrà azzurri) - è stato tenuto in ostaggio da millecinquecento fanatici delle curve A e B. Volevano un treno tutto azzurro, i talebani del tifo e lo hanno avuto. Sull'Intercity, infatti, c'erano oltre 250 passeggeri, non tifosi: sono stati costretti ad uscire dai convogli per far posto a loro, gli ultrà.

In centinaia, hanno viaggiato senza biglietto mentre per quei viaggiatori civili rimasti, che con il calcio non hanno niente a che vedere, quei 230 chilometri di strada ferrata, sono stati un incubo. Carrozze sfasciate, per ben tre volte il lungo treno è stato bloccato dai teppisti napoletani che hanno azionato il freno d'emergenza. Totale: mezzo milione di euro di danni, per una partita da codice rosso, che ostinatamente, invece, si è voluta «aprire», ad una tifoseria tra le peggiori d'Italia e apertamente ostile da anni a quella romana, non di molto, tra l'altro, meno violenta (relativamente ad alcuni settori ovviamente) di quella azzurra. Per quanto riguarda la pericolosità degli ultrà napoletani, basti ricordare gli assalti a colpi di molotov, avvenuti nei mesi scorsi, ai danni del commissariato San Paolo, che si trova a pochi metri dalla temibile curva A.

Ma, sulle violenze dei napoletani, vuole fare chiarezza il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Il capo del Viminale ha chiesto un rapporto dettagliato al questore di Napoli, Antonino Puglisi. Martedì si riuniranno l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e il nuovo Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, al quale prenderà parte anche Maroni.

Tornando a Napoli, in Centrale, è già una buona notizia il fatto che la situazione non sia degenerata in guerriglia. Lo si deve al questore Pugliesi che ha coordinato l'attività dei suoi poliziotti in Stazione e ai cinquecento agenti in assetto antisommossa, che con i loro scudi e manganelli, ed il «filtro» creato davanti al treno per controllare i biglietti di viaggio, hanno scoraggiato eventuali assalti. Poi, si è aperto un varco quando un tifoso si è sentito male e il cordone è stato forzato da centinaia di ultrà, che hanno preso possesso di undici vagoni sui quindici. Il treno espropriato dai tifosi, si è poi mosso alle 12.29, accumulando durante il viaggio altri tre quarti d'ora di ritardo.

Parlare di indignazione per le prepotenze perpetrate dalla tifoseria napoletana è riduttivo: i viaggiatori costretti a lasciare il treno, erano esterrefatti. Qualcuno stava rientrando a casa dalle vacanze, qualcun altro aveva seri problemi da risolvere. Di sicuro hanno bollato il tutto come «assurdo»: «Assurdo che tutto questo possa avvenire per un incontro di calcio». Contro i finestrini dell'Intercity Plus, si era abbattuta la violenza degli ultrà azzurri, che avevano picchiato con le aste delle bandiere e con i pugni, per costringere la gente a lasciargli il posto. C'erano donne, bambini, anziani, ammalati gravi in quel treno, bisognosi di raggiungere al più presto le loro destinazioni ma quel loro diritto è stato cancellato dai tifosi. Una cosa mai vista.
La stessa Trenitalia, considerata la situazione di tensione ma anche di pericolo creatisi in stazione, ha proposto ai passeggeri di individuare altri treni per proseguire il viaggio. Quasi tutti, hanno accolto l'invito, poche decine hanno deciso di rischiare la convivenza con i teppisti e sono restati nel treno.

Giunto a Roma Termini, il treno del terrore ha scaricato i millecinquecento: sono esplosi petardi, fumogeni, bengala, sono state agitate le aste delle bandiere e urlati cori pieni di odio contro la polizia e i romanisti. Allo stadio, è stata una battaglia.

Un tifoso del Napoli si è ferito mentre stava cercando di scavalcare i cancelli dello stadio Olimpico in quanto privo del biglietto, due tifosi della Roma e uno del Napoli, arrestati, un tifoso della Roma e uno della Lazio, sono stati denunciati in stato di libertà.

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