Economia

Unicredit, una donna nel futuro di Hvb

Secondo il Financial Times, l’ad milanese Profumo punta sulla supermanager italo-tedesca Christine Licci

Unicredit, una donna nel futuro di Hvb

da Milano

In Hvb c’è Profumo. Di donna. Stando alle anticipazioni del Financial Times, l’amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo avrebbe scelto di affidare la poltrona di amministratore delegato di Hypovereinsbank a Christine Licci, dallo scorso gennaio a capo della divisione retail banking di Hvb e precedentemente a capo della filiale tedesca di Citigroup. L’autorevole quotidiano cita fonti vicine alle trattative, secondo cui «la dirigente avrebbe anche l’appoggio di alcuni alti esponenti dell’istituto di Monaco», ma soprattutto sarebbe «la prima scelta di Unicredit, la banca italiana che sta acquistando Hvb». La Licci, già manager dell’anno in Germania nel 2003, è nata in Italia, con esattezza a Castelrotto, in provincia di Bolzano, e si è guadagnata sul campo i galloni di supermanager riuscendo nell’impresa di portare Citibank a competere alla pari con le altre banche tedesche. Per il Financial Times l’attuale numero uno di Hvb, Dietr Rampl, dopo la fusione con Unicredit dovrebbe diventare presidente del nuovo gruppo. Il quotidiano britannico ricorda che «era stato proprio Rampl a portare la dirigente alla guida della divisione retail di Hvb».
Dopo il via libera di Bankitalia e della Consob tedesca all’operazione di fusione, sul mercato tedesco c’è attesa per i conti relativi al secondo trimestre 2005 di Hvb. Secondo le prime anticipazioni, pubblicate sul quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, Hvb dovrebbe registrare un utile netto superiore ai 230 milioni di euro, contro i 336 milioni registrati nel primo trimestre di quest’anno.
La banca tedesca ieri non ha voluto commentare le indiscrezioni di stampa e ha rinviato ogni commento alla diffusione dei dati di bilancio di domani.
Qualche grana per Profumo potrebbe arrivare dall’Austria. Secondo quanto pubblicato ieri dal quotidiano romano il Messaggero, ci sarebbe una differenza di circa tre euro tra il prezzo proposto da Unicredit per l’Opa obbligatoria da lanciare sul 23% circa di Bank of Austria e quello definito dalle autorità di controllo austriache. Gli advisor di Unicredit, Goldman Sachs e Merrill Lynch, avrebbero pensato a un prezzo massimo di 70,05 euro, mentre la Consob viennese punterebbe a 73 euro. le parti sarebbero ancora lontane da un accordo.

Il prezzo della doppia offerta dovrà essere ufficializzato entro il 5 agosto.

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