Unipol crolla, acquisti su Terna

Dicembre inizia nelle Borse sotto il segno meno, a conferma delle «turbolenze finanziarie non ancora finite», come ha ricordato ieri il commissario Ue, Almunia. Il rally negli ultimi tre giorni della scorsa settimana è stato così stemperato dalle prese di beneficio sui mercati europei, non aiutati peraltro dal debole andamento di New York, dove continua a tener banco il rallentamento dell’economia Usa (male l’indice Ism). Il segretario al Tesoro, Paulson, si è detto fiducioso sul raggiungimento di un accordo tra governo Usa e banche per congelare i tassi sui mutui subprime. Milano non si è sottratta al clima generale, cedendo lo 0,35%: sotto pressione sono finiti i titoli bancari, con l’eccezione di Mediobanca (+ 0,71%) e Unicredit (- 0,05%), mentre arrancano Ubi Banca (-1,28%) e Banco Popolare (-1,09%); vendute anche Intesa Sanpaolo (-0,64%) e Mps (-0,65%). Pochi comunque gli spunti: in positivo si segnala il rialzo di Terna (+ 1,64%), grazie allo shopping brasiliano; Unipol (- 4,15%) ha invece accusato il colpo dopo i recenti rialzi favoriti da attese di extra-dividendo, nè ha giovato a Saipem (- 2,25%) un contratto da 1,4 miliardi concluso in Qatar. Quasi ingessata Fiat (- 0,7%) per l’attesa dei dati sulle nuove immatricolazioni, comunicate a Borsa chiusa. Quanto agli altri listini europei, spicca a Parigi Vivendi (+ 1,5%) dopo l’acquisto di Activision, male ArcelorMittal (- 2,6%).

A Francoforte le vendite hanno penalizzato Deutsche Börse (- 2,6%); acquisti invece su Sap (+ 1,4%) e Hypo Re (+ 2,3%). Prosegue il calvario a Londra di Northern Rock (- 7,2%): secondo alcune indiscrezioni, Deustche Bank potrebbe non appoggiare più l’offerta di Virgin.

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