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"Un'operazione opaca e gestita male: ma vediamo il progetto"

L'ex presidente Municipio 7: "Ora si faccia chiarezza: gli oneri per migliorare la zona"

"Un'operazione opaca e gestita male: ma vediamo il progetto"

Marco Bestetti, consigliere regionale di FdI ed ex presidente del Municipio 7, lei era contrario all'abbattimento dello stadio Meazza previsto dal progetto originario presentato da Milan e Inter, cosa ne dice della nuova destinazione nell'area dell'Ippodromo La Maura?

«Il primo tema che porrei, da milanese prima che da consigliere, è il rapporto tra questa ipotesi e la precedente perchè non ho capito cosa è successo tra le due squadre e il Comune. Fino a poche settimane fa Milan e Inter scalpitavano per poterlo realizzare al Meazza, sembra che ora si siano divise e abbiano cambiato idea. Ma è possibile cambiare le carte in tavola così all'improvviso? È dal primo giorno che contesto l'opacità dell'operazione».

Il consiglio comunale era stato chiamato a esprimersi sull'interesse pubblico dell'operazione. È stato preso in giro?

«Lo ribadisco: questa operazione è nata fin dall'inizio con opacità e pressapochismo. Abbiamo perso anni soldi, energie, per trovarci al punto di partenza, senza alcuna spiegazione».

E la dichiarazione di pubblico interesse?

«Formalmente serve un atto in cui le due società dichiarino formalmente la cessazione dell'interesse su San Siro. Non solo, questa è anche la dimostrazione che gli ordini del giorno della maggioranza valgono quanto carta straccia».

Il sindaco Sala ieri ha attaccato la sua stessa maggioranza perchè contraria all'ipotesi della Maura, senza aver visto il progetto. Ma qui si discute sulla nuova location.

«Da questo punto di vista sono d'accordo con il sindaco: prima di poter dire sì o no vorrei vedere il progetto. Così se oggi il sindaco attacca i suoi per questo atteggiamento, allora commetteva lo stesso errore ponendo alle squadre come condizione irrinunciabile la riduzione delle volumetrie».

Per i Verdi la questione che sta a monte è il consumo di suolo, elemento che viene demonizzato in tutti i documenti di programmazione urbanistica dal pgt, al Piano Aria al Piano della mobilità urbana...

«Non credo che la nuova area dall'ippodromo vada bocciata a priori. Voglio, invece, vedere il progetto e soprattutto capire come sono gestiti gli oneri di urbanizzazione. Nell'ipotesi iniziale a San Siro, gli oneri venivano consumati tutti all'interno dell'area. Si trattava di svariati milioni di euro destinati all'adattamento del sottopasso Patroclo, che serviva esclusivamente lo stadio. Non un euro ritornava alla città. Voglio capire se, per esempio, gli oneri dello stadio del Milan possano essere usati per trasformare il piazzale del Meazza in un parco, o ampliare il parco Tesio che veniva cannibalizzato nel precedente progetto».

Due stadi che insistono su un sistema del verde complesso e articolato sono meglio?

«Credo che l'impatto di due stadi in quell'area non sarebbe diversa rispetto a

quello del progetto Meazza. Il peso sul quartiere da parte dei tifosi sarebbe uguale, si eviterebbe di avere lo stadio a due passi dalle case di via Tesio e inoltre si potrebbe provare a trarre dei vantaggi per i cittadini».

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