di Serena Coppetti
Lei arriva in ufficio sempre un po' prima. Apre la finestra, abbassa il termostato. Sfila dalla borsa la sciarpa e si butta il golfino sulle spalle. «Come si fa a lavorare con questo freddo?», balbetta.
Lui scatta mentre lei è alla macchinetta del caffé. Chiude la finestra e rialza il termostato. Indossa la camicia più leggera che ha, si è persino convertito a quell'obbrobrio di mezze maniche. «Si può mica lavorare con questo caldo», sbuffa.
La temperatura è sempre la stessa. Diversamente percepita. Puntuale come l'estate e il caldo, si sa, arriva la battaglia dell'aria condizionata. E chi la vuole più alta e chi la sente sul collo e chi continua a sudare e chi va in giro col maglione di lana. Scene da ordinaria vita da ufficio. Con una sfumatura di centigradi in più. Pare che gli uomini siano più insofferenti al caldo, le donne intolleranti al freddo.
Potere del soffione contro dominio della bocchetta. Qualcuno s'è preso la briga di indagare la subdola battaglia quotidiana ed ha scoperto che hanno ragione entrambi. Che tutta questa storia dell'aria condizionata è una guerra tra sessi. Una delle tante verrebbe da dire. Di certo non la più scontata. Lo studio - perché di roba seria si tratta - è stato pubblicato appena un mesetto fa sulla rivista Plos One (e rimbalzato anche sul New York Times) è stato condotto in Germania su 550 fanciulli e fanciulle universitari. Tutti chiusi in una stanza a fare test di matematica e di logica, prima con temperature che superano i 32 gradi, poi col termometro in picchiata fino a 16,19 gradi. Risultato? Lei intellettualmente parlando, funziona meglio al caldo. Lui rende di più quando fa fresco. È una questione di punteggi: le donne hanno aumentato le risposte giuste per ogni grado in più dell'1,75% sul fronte matematico e dell'1% su quello lessicale. Gli uomini con lo stesso grado in più hanno visto diminuire le proprie performance dello 0,6%. La domanda è chiara. La risposta di più. Caldo e freddo influiscono in modo diverso sulla produttività di lui e lei? Sì, secondo quando appurato dagli autori, Tom Y. Chang della Usc Marshall School of Business di Los Angeles (Usa), e Agne Kajackaite del Wzb Berlin Social Science Center di Berlino (Germania). Certo lui «perde» meno di quanto «guadagna» lei, in definitiva. Così gli scienziati tanto per cominciare hanno suggerito di tenere le temperature un po' più alte per garantire par condicio e prestazioni migliori generalizzate. Oppure dividersi. Definitivamente. Tutti i lui di qua. Tutte le lei di là. Altrimenti si continua così...
Lui che guarda lei in cagnesco, boicottatrice, guastafeste, rompi...
scombussolatrice del benessere altrui.Lei che lancia sguardi di sufficienza, irrispettoso, maleducato, insensibile, rompi... disturbatore del benessere altrui. A volte si innamorano. E la battaglia continua dentro casa...
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