«Il passaggio del catasto ai Comuni è unurgenza, perché gli enti locali hanno bisogno di leve per valorizzare al meglio le proprie risorse». Il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, applaude il provvedimento del governo relativo al decentramento del catasto, finora gestito dallAgenzia governativa.
Entro i prossimi due anni, le amministrazioni comunali potranno decidere se e come assumere il controllo del servizio. In particolare, potranno scegliere di diventare semplici front office per le visure o andare oltre, assumendo il potere di accertare le dichiarazioni catastali e aggiornare la propria banca dati. «Questo passaggio - continua De Corato - consentirà di portare il servizio più vicino ai cittadini, consentendo una semplificazione del suo funzionamento. Inoltre, renderà più efficace la lotta allevasione e allelusione fiscale, garantendo equità e avviando un recupero del gettito. Risorse che potranno contribuire a ridurre la pressione contributiva».
A questo proposito, nel corso di un convegno organizzato ieri mattina dallAnci, il vicesindaco ha ricordato che «il Comune di Milano ha già diminuito lIci dal 5 al 4,7 per mille. Pur non potendola abolire del tutto andremo gradualmente a ridurre questa aliquota perché non crediamo che fiscalità significhi tassare allinverosimile i cittadini». Inoltre, ha definito «giusta» la decisione del capoluogo di «assumere in proprio lapertura e la gestione di un polo catastale», osservando che «lIci, la prima entrata dei bilanci comunali, viene corrisposta su valori catastali». Attraverso il polo catastale, Milano avvierà in via sperimentale lo svolgimento delle attività di aggiornamento, consultazione e certificazione della banca dati catastale, assumendone in proprio la gestione.
«Occorre lavorare per accelerare questo percorso e renderlo rispondente alle esigenze della città - prosegue il vicesindaco -. Auspico pertanto che il processo di riforma del catasto, ormai avviato, possa essere portato a compimento nei tempi previsti».
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