New York - La stagione cinematografica estiva si sta per aprire con importanti appuntamenti negli Stati Uniti. Ma per gli amanti del grande schermo è in arrivo un salasso: il rincaro del granturco e delle materie prime alimentari renderà decisamente più costoso assistere a uno spettacolo sgranocchiando pop-corn o gelati. Amc, che gestisce circa 290 sale negli Usa, rivedrà oggi al rialzo i propri listini, con un ritocco di 25 cent che porterà i popcorn a costare fra i 4,75 e i 6,75 dollari a seconda della confezione scelta.
"Cosa altro possiamo fare? Non possiamo assorbire tutto", sottolinea Alan Teichet, proprietario di nove sale in Ohio, Michigan, Indiana e Florida, che la scorsa settimana ha aumentato i prezzi dei popcorn fra i 10 e 15 cent. Il presidente di Ramsey Popcorn, Wilfred Sieg, spiega i motivi alla base del caro-pop corn: "Tre o quattro anni fa gli agricoltori chiedevano fra gli 8 e 10 cent per pound di popcorn (circa mezzo chilogrammo). Lo scorso anno ne chiedevano 17-18 e quest’anno potrebbero arrivare a 22-25 cent".
Gli aumenti dei prezzi dei generi alimentari, che possono arrivare a rappresentare l’80% dei profitti, aiutano i gestori delle sale cinematografiche a mettersi al riparo dall’aumento dei costi più di quanto possono aiutare i biglietti aerei. Il 55% del biglietto, infatti, va al distributore del film, precisa il direttore media e ricerca dell’associazione nazionale dei proprietari di sale, Patrick Corcoran.
I generi alimentari, quali popcorn e gelati, generano invece il 20% delle entrate e oltre il
40% dei profitti. Inoltre i rincari dei popcorn sono "più facili da digerire" per gli spettatori rispetto al rincaro dei biglietti, che può essere invece un deterrente al cinema, che già sconta un calo di pubblico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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