Usa, anche il Maine dice no alle nozze gay

La legge firmata nel maggio scorso dal governatore John Baldacci è stata abrogata dal referendum. Il Maine è il 31mo stato americano a respingere con il voto popolare i matrimoni tra omosessuali

Il movimento gay degli Stati Uniti ha subito una nuova sconfitta. Gli elettori del Maine hanno abrogato per referendum la nuova legge che permetteva i matrimoni tra coppie omosessuali. La legge era stata firmata nel maggio scorso dal governatore John Baldacci (italo-americano e cattolico) che però ne aveva sospeso l’entrata in vigore fino all’esito della consultazione popolare. La norma è stata abrogata e il Maine è diventato così il 31esimo stato americano a respingere le nozze gay in un referendum. Altri cinque stati - Massachusetts, Connecticut, Iowa, New Hampshire e Vermont - hanno legalizzato i matrimoni omosessuali per verdetto di tribunali o azioni legislative. Il voto del Maine, al termine di una intensa campagna elettorale in cui il partito del no era stato finanziato tra l’altro dalla Chiesa Mormone, è stato particolarmente scoraggiante per i movimenti dei diritti dei gay. I sondaggi avevano suggerito che l’esito sarebbe stato fino all’ultimo sul filo del rasoio. Il no per referendum alle nozze gay è arrivato a un anno da quando la California ha messo al bando con una consultazione popolare i matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Un altro passo indietro per i matrimoni gay è arrivato anche dal New Jersey dove il governatore Jon Corzine, democratico e favorevole, è stato battuto dallo sfidante repubblicano Chris Christie, decisamente contrario. In New Jersey il parlamento statale era prossimo a varare una legge a favore delle nozze gay ma la vittoria di Christie rende improbabile che un provvedimento del genere possa entrare in vigore durante il suo mandato.

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