Usa, ripartono i consumi privati

È uno degli indicatori macroeconomici più temuti dai mercati, ma questa volta le vendite al dettaglio Usa non hanno riservato brutti scherzi. Anzi: a sorpresa, considerato il delicato momento congiunturale che vede molte famiglie americane alle prese con debiti crescenti, i consumi (da cui dipendono i due terzi del Pil a stelle e strisce) hanno registrato in gennaio una crescita dello 0,3% dopo la preoccupante battuta d’arresto (meno 0,4%) di dicembre.
Un ritrovato slancio, per quanto ancor timido, particolarmente gradito a Wall Street, protagonista di un’altra seduta positiva (a un’ora dalla chiusura il Dow Jones guadagnava l’1,21% e il Nasdaq sfiorava un rialzo del 2%) dopo il rally di mercoledì scorso, quando la disponibilità manifestata da Warren Buffett a salvare le società attive nella riassicurazione dei bond degli enti locali aveva ridato vigore ai listini.
Il dato sulle vendite al dettaglio sembra allontanare i timori legati alla tenuta dei consumi, anche se l’aumento è stato reso possibile soprattutto grazie alle maggiori vendite di auto (più 0,6%) e carburanti (più 2%) agevolate dai recenti ribassi delle quotazioni petrolifere. Al netto di queste due voci, la variazione risulta nulla, a causa delle difficoltà che continua ad attraversare l’edilizia (meno 1,7% le vendite di materiali per la casa e per il giardinaggio), a conferma di una crisi irrisolta.


I consumatori americani dovrebbero comunque beneficiare entro maggio del piano di sgravi fiscali da 168 miliardi di dollari voluto dall’amministrazione. Dopo il via libera del Congresso la scorsa settimana, ieri il presidente Usa ha infatti messo la propria firma al provvedimento che consentirà a circa 35 milioni di americani di incassare un assegno da 800 dollari.

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