Chi usa diplomazia lo chiama solo «tagliando», gli altri «rimpasto». Lo tsunami Lega Nord soffia forte anche sulla giunta in Comune e per gli assessori suona il valzer. Magari, come chiesto proprio dal Carroccio, riducendo a 12 il loro numero. Il capogruppo Matteo Salvini, neo deputato, dedica la vittoria al sindaco Letizia Moratti, ma la invita a una riflessione. «I cittadini - le sue parole - non ne possono più di campi Rom, delinquenza e insicurezza. I maggiori consensi ci vengono soprattutto dai quartieri popolari, come il Gratosoglio e Quarto Oggiaro e non dalla Milano radicalchic. Sono stufi degli immigrati ed è per questo che raddoppieremo la nostra presenza sul territorio». Chiara la critica ai progetti di integrazione con i campi nomadi che solo quest’anno sono costati a Palazzo Marino ben 11 milioni di euro. Nel mirino, probabilmente, quell’assessorato alle Aree cittadine che potrebbe essere lasciato libero da Ombretta Colli che dovrebbe dedicarsi a tempo pieno alla carica di senatore. O magari il posto del professor Luigi Rossi Bernardi che la Moratti vorrebbe dirottare sull’organizzazione dell’Expo. Ma è pronta a bussare alla porta della Moratti anche la Destra del tandem Storace-Santanché.
«Nessuno - tuona il vicesindaco Riccardo De Corato con delega alla Sicurezza - può chiedere di rivedere la politica comunale che ha contribuito a ottenere questi risultati. Salvini può solo ringraziarci». Ma poi non può che rincorrerlo. «L’esito elettorale - prosegue - indica che serve un segnale forte sulla sicurezza. Da Milano e dal Nord arriva una richiesta che non va elusa, una protesta perché c’è poca sicurezza. E il buonismo e il pietismo peloso dei media e della sinistra alimentano e ampliano l’elettorato leghista». Ma lo spettro del rimpasto agita anche la sinistra. «La vittoria della Lega - attacca Marilena Adamo (Pd) - ci preoccupa e credo che aprirà un clima di instabilità. Oggi hanno un solo assessore e non credo che si accontenteranno». Della necessità di «dare alla città una maggiore efficacia e celerità nelle risposte» parla anche il capogruppo del Pdl Giulio Gallera un papabile al tavolo della giunta. «Non tanto - spiega - per il risultato delle urne, quanto per l’Expo. Questa giunta va consolidata, ma l’errore più grave sarebbe litigare tra di noi dopo aver vinto». E la Moratti? Tace. E preferisce occuparsi di Malpensa.
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