Francesco Rizzo
da Milano
Tutto esaurito per il Grand Prix di ginnastica in programma domani a Milano: 7.500 biglietti staccati. Non è l'auspicio degli organizzatori. È una notizia. Improvviso boom degli anelli e della sbarra? No, improvviso boom di una sedicenne bresciana, Vanessa Ferrari, oro nel concorso individuale, bronzo nel corpo libero e nelle parallele asimmetriche ai mondiali di Danimarca, pochi giorni fa. La Lombardia è una regione traino per questo movimento fatto da gente con muscoli elastici e facce pulite, la federazione conta oltre 80.000 tesserati, ma la fantasia del grande pubblico è colpita dal personaggio: l'altro ieri Jury Chechi, ieri Igor Cassina, oggi la Ferrari. Che personaggio vuole esserlo in pedana. Fuori, mai.
È così, Vanessa, un pulcino di ferro, 36 chili che galleggiano in un paio di scarpe rosa e nere, mani e gote affondate nella tuta. Laconica, un po' ruvida, annoiata dai giornalisti «che fanno sempre le stesse domande», si sottrae con timida tenacia ai cliché sull'adolescente media. Le chiedono una foto per un periodico da teenager, mostrandole un cantante che sorride in copertina: lei risponde con uno sguardo gelido che fa più male di un gancio al mento. Vanessa, del resto, adolescente media non è: sei ore di allenamento al giorno, scuola nel tardo pomeriggio, tragitti nella nebbia fra Genivolta, in provincia di Cremona, dove vive e Brescia dove si allena. Niente discoteche, si annoia. Un'amica spagnola le ha dedicato un sito web, la tv la corteggia ma a lei non interessa. E poi, da qui al 2008, ci sono europei, mondiali e Olimpiadi e la ragazza non è solo un capolavoro di versatilità, doti fisiche e capacità di offrire il meglio in gara ma anche una che bene come in palestra non sta da nessuna parte.
«La fama? È uno stress», sussurra Vanessa, vanto della Brixia Brescia. «Oggi mi conosce mezza Italia ma preferirei meno interesse e poi tra un po' si dimenticheranno tutti di me. I sacrifici? Pesano, ma se penso che ho vinto un oro mondiale... Non ho portafortuna, prima delle gare ripasso mentalmente gli esercizi. Amici? Ne ho solo in palestra». E lei, che ha costruito tre medaglie in una vecchia piscina riadattata, sembra aver finalmente ottenuto un impianto nuovo: con 1.800.000 euro dal Comune di Brescia e contributi da Roma e dall'Adidas, dovrebbe esser pronto fra un anno.
Intanto obiettivi puntati sulla kermesse del Mazda Palace di Milano, sorta di All Star Game dove l'agonismo sposa lo spettacolo. Via domani alle 16, in cartellone artistica maschile e femminile, ritmica, trampolino e molte star del mondiale: il bulgaro Jordan, argento negli anelli, lo sloveno Pegan, argento nella sbarra, la britannica Tweddle, oro alle parallele asimmetriche, la rumena Izbasa, bronzo nell'individuale. E poi i migliori azzurri, Coppolino, Morandi, Busnari, la Bergamelli, non l'olimpionico Cassina, ai box per infortunio ma determinato a rilanciare l'esercizio che porta il suo nome. Farà da ospite d'onore sotto le telecamere di RaiSportSat e Rai 3.
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