New York - Nella lista dei cento potenti del mondo stilata da Vanity Fair le sorprese non mancano. Se Brad Pitt e Angelina Jolie - la coppia più famosa di Hollywood - hanno superato l’ex presidente americano Bill Clinton (rispettivamente al nono e all’undicesimo posto), il gradino più alto del podio spetta a una new entry, il primo ministro russo Vladimir Putin.
Al top del mondo Nella New Establishment: The Vanity Fair 100, che apparirà sull’edizione di ottobre della testata, nelle edicole il 3 settembre a Los Angeles e New York e nel resto del Paese il 9 settembre, il magnate australiano Rupert Murdoch ha dovuto lasciare la vetta, incalzato da Sergey Brin, Larry Page ed Eric Schmidt, rispettivamente fondatori e amministratore delegato del colosso di Internet Google, appaiati in terza posizione. Solo quinto l’oracolo di Omaha, Warren Buffet, alle spalle di Steve Jobs, numero uno di Apple. Se la classifica è fitta dei nomi migliori della politica e dello star system, dal sindaco di New York Michael Bloomberg, 12esimo, al regista Steven Spielberg, 14esimo, dal leader degli U2 Bono, 36esimo, alla regina della televisione Oprah Winfrey, 43esima, sono molti anche i personaggi del mondo della moda, come Ralph Lauren, 15esimo, e Bernard Arnault, a capo di LVMH. Non mancano inoltre i vertici della finanza americana, come Lloyd Blankfein (amministratore delegato di Goldman Sachs e per la prima volta in classifica, al 20esimo posto), Jamie Dimon (numero uno di JpMorgan Chase, entrato direttamente al 21esimo posto), e i guru dell’informazione, tra cui la direttrice di Vogue Anna Wintour, Bill Keller direttore esecutivo del New York Times, 60esimo, e Walter Mossberg, editorialista del Wall Street Journal.
Il plotone degli italiani A capitanare il gruppo degli italiani presenti nella classifica delle cento persone più potenti è uno dei nomi migliori della moda italiana, Miuccia Prada, piazzatasi al trentesimo posto. Nella New Establishment: The Vanity Fair 100 sono finiti solo altri tre italiani, tutti parte del mondo della moda e del made in Italy. Si tratta di Giorgio Armani, al 48esimo posto, Donatella Versace, al 75esimo, e Diego Della Valle, al 76esimo. Tutti erano già in classifica anche l’anno scorso. Le signore della moda hanno scalato la graduatoria (Prada era l’anno scorso al 44esimo posto, Versace al 77esimo), mentre Armani e Della Valle hanno perso qualche posizione (il primo l’anno scorso era 37esimo, il secondo era 63esimo).
La scalata di Murdoch Dopo essersi comprato il Wall Street Journal, il magnate australiano dei media Rupert Murdoch, vorrebbe prendersi il New York Times e ha seriamente pensato di mettere le mani su una quota di minoranza di Bloomberg News. Wolff sta scrivendo una biografia di Murdoch e su Vanity Fair rivela che, prima di arrivare al Wall Street Journal, Murdoch, per "circa un’ora", si è convinto che Merrill Lynch, si sarebbe disfatta del suo 20% di Bloomberg e che lui l’avrebbe comprato. Poi non successe niente, ma in compenso Murdoch si è preso il Wall Street Journal e ora vorrebbe il New York Times. Wolff rivela anche che questa estate c’è stato un incontro tra Murdoch, il capo di Fox News, Roger Allies e il candidato democratico alla Casa Bianca, Barak Obama. Quest’ultimo si domandava se avesse dovuto rivolgere la parola ad Allies, il quale l’aveva ritratto come "sospetto, straniero e terribile". Allies gli replicò che il canale televisivo non l’avrebbe mai trattato in quel modo se lui si fosse degnato di comparirvi.
Wolff scrive poi che in quell’occasione "si siglò un tentativo di tregua, che potrebbe o non potrebbe avere un grande significato storico". Inoltre Wolff rivela che prima delle primarie aveva chiesto a Murdoch per chi avrebbe votato e lui aveva risposto: "Per Obama, perchè ci farà vendere più copie".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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