Da Vasco a Bach, una settimana di Passione

Con la sua nuova capigliatura alla Jack Nicholson, quasi avesse - per sua stessa ammissione - un diavolo per capello, Vasco Rossi torna alla ribalta dopo mesi di silenzio creativo. E sceglie un palcoscenico estraneo ai suoi giri, cioè quello del teatro alla Scala. Qui, domani (ore 20), debutta il balletto L'altra metà del cielo: sue le musiche, 13 canzoni riarrangiate per l'insolito appuntamento, e la drammaturgia. Marta Clarke ha disegnato la coreografia su misura dell'anima e corpo delle tre protagoniste, Sabrina Brazzo, Beatrice Carbone e Stefania Ballone. Ballerine che, con l'eccezione di un passo sulle punte, archiviano l'armamentario classico per lanciarsi in uno spettacolo d'avanguardia, in bilico fra teatro e danza. Mentre il rockero porta in scena il suo spettacolo, e saltata la prima (per sciopero) di sabato, pare assisterà in frac alla performance di domani, all'Auditorium Cariplo si punta sul sacro, con la Passione secondo Giovanni di Bach. L'esecuzione, di Coro e Orchestra Verdi diretti da Ruben Jais, è attesa per domani (20.30), mercoledì (ore 20) e venerdì (ore 19.30). La proposta di una Passione bachiana è una tradizione dei complessi della Verdi, una consuetudine tracciata dal direttore Riccardo Chailly, per anni sul podio della Verdi. Fu lui, all'epoca attivo ad Amsterdam ed ora a Lipsia, a importare questo progetto dall'area del Nord Europa. Voleva creare a Milano un solco bachiano, ed è riuscito perché la Passione bachiana è un appuntamento pasquale ormai irrinunciabile in casa Verdi. Della Passione, primo contributo pasquale di Bach a Lipsia, colpisce l'asciutta compattezza del dramma, che si sviluppa in uno spazio assai più ristretto rispetto a quello riservato alla Passione secondo Matteo.
La settimana apre poi con un debutto milanese. L'appuntamento è per stasera (ore 21), in Conservatorio, con le Serate Musicali che fanno conoscere il pianista Eduard Kunz. Kunz è alla sua prima volta milanese, ma pare sia proprio un artista da tenere d'occhio. La rivista BBC Music Magazine lo colloca fra i dieci pianisti più interessanti dell'ultimissima generazione. In Conservatorio si presenta con un programma classico, tanto per non sbagliare. Partenza con il pianismo asciutto e clavicembalistico di Domenico Scarlatti, quindi la Sonata D 664 di Schubert e chiusura con quel monumento che è la Ciaccona di Bach/Busoni. Kunz, siberiano, ha trovato il suo trampolino di lancio in Inghilterra dove s'è fatto le ossa suonando ovunque e con tutte le orchestre. Ora sceglie le sale con circospezione. Nel senso che a Berlino ha puntato dritto alla Philharmonie, quindi al Concertgebouw di Amsterdam, alla Royal Albert Hall, Wigmore Hall.

È invece conosciutissima, una certezza, il mezzosoprano Daniela Barcellona, stasera (ore 20) alla Scala per un recital che parte da Alessandro Scarlatti e si spinge fino alla Spagna di De Manuel De Falla. Alla Scala, la triestina Barcellona ha cantato Lucrezia Borgia di Donizetti, Iphigénie en Aulide di Gluck, Europa riconosciuta di Salieri, Rinaldo di Händel, Il viaggio a Reims e La donna del lago di Rossini.

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