Il vecchio polo espositivo finisce in aula Verdi pronti a bloccare i tre grattacieli
5 Settembre 2005 - 00:00Consiglio straordinario sul progetto che trasformerà il quartiere. Baruffi: «Potremmo ricorrere al Tar. Non vogliamo traffico e giardini allombra»
Chiara Campo
Tre grattacieli al posto della vecchia Fiera. Il progetto firmato Isozaki-Libeskind-Hadid-Maggiora, che ha fatto vincere alla cordata Generali, Ras e Ligresti la gara per la trasformazione dellarea occupata dal polo fieristico cittadino, sarà loggetto del contendere, lunedì 12 settembre, tra assessori e consiglieri di opposizione che hanno chiesto un consiglio straordinario per discutere la trasformazione della zona occupata fino ad oggi dalla Fiera storica. Entro la metà di settembre, infatti, la giunta dovrebbe approvare laccordo di programma per il via libera alle opere. «Con la nuova legge urbanistica regionale - afferma il consigliere dei Verdi in Comune, Maurizio Baruffi - non è chiaro se il consiglio potrà avere voce in capitolo. Lo strumento scelto, laccordo di programma, ha reso impossibile affrontare una vera discussione sui contenuti di un piano che darà vita a una delle trasformazioni urbanistiche più importanti della città». Prima che il sindaco e gli assessori «mettano il timbro» sul piano integrato di intervento, dunque, lopposizione vuole dire la sua nel consiglio straordinario del 12. «Vogliamo chiarire innanzitutto i grossi dubbi di tipo giuridicio sulla procedura - ammette Baruffi -, perché in un caso analogo a Monza, il Tar ha dato ragione al ricorso dei consiglieri contro la deliberazione della giunta e, se sarà il caso, noi o i comitati dei cittadini potremmo valutare se intraprendere la stessa azione». I Verdi contestano, innanzitutto, «la scelta di realizzare gli interventi con un indice troppo elevato di volumetrie e in termini di capacità di attrazione del traffico, in una zona che ha già sofferto 40 anni per questo motivo. Inoltre, nel progetto che ha vinto il rispetto delle proporzioni tra verde e aree costruibili è stato risolto dagli architetti con soluzioni che avvantaggiano solo i costruttori: il verde è spezzettato, in modo da rendere più appetibile il valore delle proprietà, ma non rende servizio alla città, che preferirebbe un grande parco».
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