da Roma
«Almeno Berlusconi allappello di Pannella ha risposto. I leader dellUnione, invece, fino a oggi neanche si sono scomodati...». Benedetto Della Vedova, presidente dei Riformatori liberali, la componente radicale che ha scelto lalleanza con la Cdl, non si stupisce: la querelle degli ultimi giorni tra la Rosa nel pugno e i vertici del centrosinistra non è altro che lennesima dimostrazione di «una scelta sbagliata». Allappello di Pannella per organizzare una marcia di Natale a Roma in favore dellamnistia, infatti, dallUnione sono arrivate sì molte adesioni ma senza che sulla questione si siano ancora pronunciati i leader più importanti (da Piero Fassino a Romano Prodi fino ai segretari delle tre sigle sindacali). Al punto che da ieri sera il leader radicale ha iniziato un digiuno di tre giorni.
«Mentre Pannella sostiene che un altro governo Berlusconi sarebbe una iattura - dice Della Vedova, che ha lasciato i Radicali dopo lintesa con lo Sdi - la verità è che oggi resta lunica leadership possibile per unItalia più liberale». «Invece - insiste - ora i Radicali rischiano di mettere il Paese nelle mani di una coalizione antiamericana e antiliberista. Non possiamo dimenticare che la Cdl ha varato la legge Biagi e riformato le pensioni. Certo, avrebbero potuto fare di più, ma che ha fatto la sinistra prodiana quando era al governo? Ci ha portato nelleuro, una scelta giusta fatta nel modo sbagliato». Della Vedova, dunque, si dice «niente affatto stupito» che «i vertici dellUnione non seguano Pannella». Anzi, «lo trattano come un questuante da tenere fuori dalluscio. Cosa ci si può aspettare da una coalizione il cui connotato principale resta quello del giustizialismo?».
Secondo il presidente di Rl, invece, «la Cdl ha mantenuto, nonostante alcuni segnali contradditori, il suo spirito garantista». «Le leggi sulla giustizia - spiega - così duramente criticate a sinistra, sono sulla certezza del diritto. Compresa la ex Cirielli, che pure è criticabile per alcuni elementi». Sullamnistia, però, i Riformatori liberali sono con Pannella. «Si tratta di un provvedimento sbagliato in via di principio per uno Stato di diritto - spiega - ma la situazione carceraria è ancora più sbagliata. Oggi lamnistia non sarebbe un atto di debolezza, ma di responsabilità».
Ma cosa vogliono i radicali che non hanno accettato la scelta di Pannella per lUnione e dato vita a Rl? «Dare il nostro contributo alla leadership di Berlusconi costituendo la punta di lancia liberista.
Della Vedova: lUnione ha già scaricato Pannella
«Sullamnistia nessuna risposta dai leader, Marco è trattato come un questuante»
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