Vela, alla Giraglia vince Foxy Lady: una barca di serie

Con la regola del "tempo compensato" successo della barca che si trova sul mercato dell’usato per 70mila euro condotta da un equipaggio poco più che familiare. Ha battuto tutti i giganti al via

Vela, alla Giraglia vince Foxy Lady: una barca di serie

Conclusione con sorpresa alla edizione numero 59 della Rolex Giraglia Cup, Esimit Europa 2 ha vinto in tempo reale la regata della Giraglia, storico obiettivo del Mediterraneo che parte da St Tropez e arriva a Genova, in totale 216 miglia. Era difficile che finisse diversamente: la barca di Igor Simcic era la più grande e cattiva tra quelle in regata e ha condotto la regata tutta in testa, sfruttando ogni refolo di vento nella navigazione verso l’isoletta del dito della Corsica e poi verso la Superba. L’armatore sloveno che issa bandiera europea e sponsor Gazprom ha vinto l’orologio Rolex che spetta al primo in tempo reale impiegando 33 ore e 45 minuti, tanto per avere un’idea dei tempi nel 2008 Alfa Romeo di Neville Chricton aveva stabilito il record con 18 ore e 3 minuti, tuttavia la democrazia del mare vuole che il vincitore della regata in tempo “compensato” sia una normale barca di serie, un vecchio X Yacht 372 che si chiama Foxy Lady dell’armatore francese Heyraud Dominique, una barca che si trova sul mercato dell’usato per cinquanta, settanta mila euro condotta da un equipaggio poco più che familiare: poco più del prezzo di una sola randa (la vela principale) di Esimit Europa 2.

Il mondo della vela ha inventato più di un secolo fa il metodo del tempo compensato, che serve a paragonare scafi diversi tra loro attraverso un calcolo che prende in considerazione le dimensioni di scafo e vele, tempo impiegato e distanza. Così succede che dopo la fine, quando i grandi hanno ormeggiato e bevuto la prima birra del mattino il Comitato comunichi che il migliore non è il favorito, tra i duecento partecipanti sono finiti in testa a questa classifica tante barche da dodici metri o poco più. Con la bonaccia i grandi scafi non riescono a esprimere tutta la potenza che possono mentre le barche leggere riescono a restare nella loro scia. Dopo un avvio gagliardo alla Giraglia erano quasi tutti ammucchiati in una bolla di bonaccia ad aspettare che tornasse il vento. In queste condizioni le barche più piccole hanno modo di chiudere la distanza con i giganti e pareggiare i conti.

In regata c’erano alcune delle barche più veloci del Mediterraneo in campo: su Alegre navigava Francesco de Angelis, sul nerissimo Jethou di sir Peter Odgen il grande della Coppa America Brad Butterworth, su Dsk Pioneer Investments di Danilo Salsi lo skipper Andrea Casale e il navigatore Francesco Mongelli.

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