È stato il giorno di Walter Veltroni. Sindaco uscente e convalescente che fa in tempo a uscire dallospedale, strappare una vittoria annunciata, staccare nettamente lavversario attestandosi secondo le proiezioni in serata al 61,4 per cento, festeggiare con i big dellUlivo in piazza Santi Apostoli e poi ritornarsene al policlinico Gemelli per un nuovo intervento previsto per oggi.
Dallaltra parte Gianni Alemanno fa segnare un tiepido 37,1 (sempre le proiezioni in tarda serata. Attorno all1 di notte il dato di 2051 sezioni su 2600 si discosta di poco: 61,7 a 36,8) e non firma la tanto sognata riscossa della Cdl che da Roma voleva ripartire tentando di vendicare non solo le politiche perse per poco più di ventimila voti, ma anche, a livello locale, la sconfitta dellex governatore Francesco Storace, unico caposaldo per quattro anni del centrodestra nel Lazio. Ma gli elettori romani, pur se non in massa come per le politiche, hanno tributato un largo successo a Veltroni la cui portata è andata oltre la sua coalizione.
Ma la prima sconfitta in queste amministrative per il ventesimo primo cittadino di Roma è stata laffluenza. Bassa, solo il 65,98 per cento, ancora più bassa se si pensa al boom delle recenti politiche dove a Roma gli elettori avevano fatto registrare percentuali record: attorno all84 per cento per Camera e Senato. Una flessione di votanti evidente anche se si pensa al 79,16 per cento di elettori al primo turno delle amministrative del 2001.
Unemorragia di votanti che, proiezioni alla mano, sembra abbia penalizzato il candidato della Cdl. Penalizzato oltre le aspettative visto che lo stesso Alemanno puntava ad andare oltre il 40 per cento nonostante i pubblici ed elettorali proclami di «ballottaggio in pugno». Forse confortato dai risultati delle ultime politiche che vedevano alla Camera nella circoscrizione di Roma la Cdl al 47,5. Forse memore del 47,83 per cento incassato dallazzurro Antonio Tajani nella precedente tornata elettorale contro Veltroni, quella del 2001, quando lesponente del centrosinistra vinse al ballottaggio con il 52,17. Ma le aspettative della Cdl e del candidato di An sopravissuto alle «tre punte», riscossa compresa, dalle urne romane escono deluse.
LUlivo invece ribadisce la sua supremazia a Roma - già confermata alle politiche recenti col 32 per cento dei consensi - e ottiene in città oltre il 30 per cento quasi in tutte le circoscrizioni.
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