Roma - Laici e cattolici possono, anzi devono "convivere all’interno dello stesso partito". Nel
programma del Pd sono affrontati temi "cari al mondo cattolico, come la famiglia, la
solidarietà, la povertà". Quanto ai Radicali "sottoscriveranno il programma". E poi, perché
Famiglia Cristiana critica oggi quello che non criticò nel 2001, quando Pannella si candidò
nelle liste di Forza Italia?. Dai microfoni di Radio Anch’io, Walter Veltroni liquida così la polemica
sollevata da un non tenero editoriale di Famiglia Cristiana, e mette in guardia dal pericolo che "laici e cattolici non possano convivere, che coloro che hanno opinioni diverse su temi
delicati come quelli che riguardano l’etica, la vita, la morte, la riproduzione debbano ognuno
farsi il suo partito. È una idea che alla fine ci porta a un assetto che non è quello di un paese
moderno. Sarebbe l’unico paese in cui c’è il partito laico e il partito cattolico, e questo
dobbiamo evitarlo".
Quindi, il segretario del Pd annuncia una nuova candidatura di peso nelle fila del suo
partito: il prefetto Achille Serra.
Un'ora d'incontro coi teodem Un’ora di incontro tra il leader del Pd Walter Veltroni e la "pattuglia teodem" (Paola Binetti, Luigi Bobba, Enzo Carra, Emanuela Baio Dossi) si è svolto in mattinata al loft. E, dopo le nuvole dei giorni scorsi ed i forti malumori cattolici per l’intesa con i Radicali e la candidatura di Umberto Veronesi, la situazione sembra essersi rasserenata. Almeno a parole. Perché la guerra è in corso, giorno dopo giorno. "Veltroni - spiega Binetti - ci ha rassicurato e garantito che sarà lui il garante dei valori cattolici e ci ha spiegato che, ad esempio la centralità della famiglia, è illustrata in modo chiaro nel programma".
Durante l’incontro i teodem hanno chiesto al segretario, che domani parteciperà al convegno dei cattolici del Pd, "parole chiare e forti - evidenzia la senatrice teodem - di rassicurazione che servono a noi e a tutti gli elettori potenziali del Pd che guardano a certi valori". Rassicurazioni sul fatto che certe candidature, aggiunge Binetti, "non rappresentano il rischio di destabilizzare il Pd e di farne spostare il baricentro". E la risposta per i teodem se da un lato "viene - sostiene Binetti - dal manifesto dei Valori, dal codice etico e dal programma", dall’altro non può prescindere dal candidature, tema ’caldò in questi giorni al partito democratico.
"Noi abbiamo chiesto - aggiunge l’esponente teodem - forti e chiare new entry che si riconoscono nei nostri valori ma anche che chi è già impegnato in Parlamento sia riconfermato con una visibilità nella posizione in lista".
Nessun caso personale è stato affrontato, precisa la senatrice, aggiungendo: "Per quanto mi riguarda preferirei una candidatura al Senato perchè è una questione di apprendimento parlamentare, che non è facile e, ora che cominciavo a divertirmi, ho dovuto smettere".
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