Faceva prostituire moglie e figlia per 18mila euro al mese. E, mentre avvenivano gli incontri «amorosi» delle due donne, lui, per non disturbare, andava a farsi un pisolino in unaltra stanza. Così un uomo di 44 anni, V.C., abitante a Diano Marina (Imperia), è stato denunciato dai carabinieri, al termine di un'operazione contro la prostituzione. La «casa squillo» nasceva in un residence della nota località balneare della Riviera, dove abitava la famiglia: moglie di 45 anni, figlia di 24 e naturalmente il marito. Ognuna delle due donne era riuscita, nel tempo (si pensa che l'attività andasse avanti da almeno un paio d'anni), ad assicurarsi un buon «portafoglio» clienti, che in alcuni casi coincidevano, con operai, studenti, ma anche professionisti, disposti a pagare 150 euro per un'ora. Mediamente, ciascuna di loro riusciva a soddisfare tre/quattro prestazioni a serata, assicurando un cospicuo incasso che tradotto in stipendio mensile, si aggirava appunto intorno ai 18mila euro. Come contattavano i clienti? Semplice, con il passaparola. Non c'erano né annunci sul giornale, né frasi in codice.
L'attività, per quanto illecita, avveniva piuttosto alla luce del sole. Infatti il marito/padre non aveva problemi: anzi, stava a casa con le due donne anche durante gli appuntamenti. Al momento dellarrivo dei clienti, al più, si accendeva la televisione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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